Frequenze, il gran rifiuto del Berec: “Vogliamo rimanere indipendenti”

L’organismo dei regolatori europei Tlc respinge la proposta della Commissione di entrare a far parte del corpo istituzionale Ue: troppi lacci burocratici nella gestione dello spettro radio, “va mantenuta l’autonomia dei regolatori nazionali”

Pubblicato il 21 Dic 2016

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Il Berec non vuole diventare un’istituzione dell’Ue e aprire le porte alla “peer review” delle politche sullo spettro degli altri paesi: lo ha indicato lo stesso Berec dopo l’ultima riunione plenaria in cui ha adottato la sua Opinione sul nuovo Codice per le comunicazioni elettroniche in discussione a Bruxelles e in cui la Commissione europea aveva proposto di rendere il Berec un’istituzione. L’agenzia, che riunisce i regolatori europei delle comunicazioni elettroniche, ha spiegato che ciò creerebbe più costi e al tempo stesso rischierebbe di limitare l’indipendenza dei regolatori nazionali.

Il Berec si è detto pronto a sostenere le diverse proposte della Commissione contenute nel nuovo Codice; in particolare, si legge in una nota, il Berec “supporta la proposta armonizzazione delle competenze di base per i regolatori indipendenti e il rafforzamento degli obblighi di indipendenza”. Tuttavia, continua il gruppo, “la proposta di trasformare il Berec in un’agenzia Ue vera e propria non solo rischia di accrescere il peso della burocrazia e il costo della regolamentazione europea in ambito telecom, ma mina i benefici del proposto rafforzamento dell’indipendenza a livello nazionale”.

In particolare, l’ipotesi che i regolatori all’interno del Berec agiscano anche svolgendo una “valutazione delle decisioni sulle assegnazioni di spettro degli altri regolatori” sarebbe un sovraccarico burocratico e tali revisioni potrebbero avvenire “solo su base strettamente volontaria e limitatamente ad allocazioni di spettro con alto impatto sul mercato o sulle politiche Ue”.

Il Berec riconosce che è giusto cercare un incremento di efficienza del gruppo, ma ciò “non richiede una modifica dell’attuale equilibrio delle istituzioni in cui il Berec ha lavorato con successo negli scorsi sette anni”.

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