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L’ecosistema startup cresce. Ma si può fare di più

Secondo il report dell’Osservatorio startup del Polimi il 2016 è stato un anno positivo per il mondo delle neo imprese innovative, anche se restano ampi margini di crescita. La “Dropbox italiana” al top delle exit

Pubblicato il 25 Dic 2016

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Un anno positivo per l’ecosistema delle startup in Italia, ma ancora con ampi margini di crescita. La sezione speciale del Registro delle imprese delle Camere di Commercio conta oltre 6.600 startup innovative in novembre. Ma il numero delle nuove aziende hi tech è molto più grande: stando a un report di Banca d’Italia pubblicato in luglio, a fine 2015 in Italia risultavano più di 9.500 startup tecnologiche che avevano presentato un bilancio. Il nuovo report dell’Osservatorio Startup Hi-tech della School of Management del Politecnico di Milano evidenzia che nel 2016 gli investimenti in capitale di nuove imprese innovative in Italia ammontano a 182 milioni di euro, il 24% in più rispetto al valore complessivo registrato nel 2015 (147 milioni di euro).

Nella stima sono contenute le operazioni fatte da fondi di venture capital, corporate venture capital, finanziarie regionali e attori informali tra cui business angel e family office. Le operazioni più importanti su startup con sede principale in Italia sono state, nell’ordine, il finanziamento di 12 milioni di euro raccolto dal network di coworking Talent Garden, i 10 milioni per Movendo Technology, spinoff dell’Istituto Italiano di Tecnologia, i 10 milioni di dollari (9,4 milioni di euro) per la piattaforma di esperienze di viaggio Musement e gli 8,7 milioni per la società di healthcare Rigenerand. È incoraggiante, anche se ancora distante dai livelli riscontrabili in altri ecosistemi all’estero, anche il panorama delle exit. Fino alla prima settimana di ottobre – certifica l’Osservatorio del Politecnico – ce ne sono state 19 per trade sale (acquisizione da parte di aziende consolidate) o IPO (quotazione): se si tiene presente che in tutto il 2015 le “uscite” erano state 25, il livello è quasi simile. Tra le quotazioni, le operazioni più rilevanti sono state quelle della società produttrice di grafene Directa Plus (16,8 milioni di euro raccolti alla borsa di Londra), il debutto dell’operatore di web hosting Dominion Hosting Holding (4,2 milioni sul mercato Aim di Borsa Italiana, focalizzato sulle Pmi) e il collocamento di Vetrya, sempre sul listino dedicato alle piccole e medie imprese, con una raccolta di 3,8 milioni di euro. Tra le cessioni ad altre società le più significative, considerando i deal di cui è noto l’importo, sono le exit della “Dropbox italiana” Memopal, acquisita dall’azienda londinese Defenx per 2,3 milioni, e quella della startup produttrice di stampanti 3D FABtotum venuta alla software house Zucchetti per 1,5 milioni di euro.

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