L’intensificarsi dell’attività di M&A tra aziende delle telecomunicazioni e aziende dei media apre interessanti opportunità per Ericsson: a dirlo è Per Borgklint, capo della media unit del colosso svedese del networking. Il gruppo ha registrato negli ultimi trimestri un calo delle vendite e del margine operativo e sta cercando di ovviare mettendo in atto un severo piano di efficientamento dei costi, mentre continua a investire nel suo futuro, in particolare con i trial sul 5G; tuttavia il business di Ericsson potrebbe anche trarre vantaggi diretti da accordi simili a quello stretto negli Stati Uniti tra At&t e Time Warner (in attesa ancora del via libera del regolatore), dice Borgklint.
Ericsson si è mostrata ottimista sull’impatto che l’M&A tra aziende dei settori telecom e media potrà avere sulla sua attività fin dal primo annuncio del deal tra At&t e Time Warner. A novembre, durante il Capital Markets Day dell’aziende svedese, il Ceo pro tempore Jan Frykhammar ha indicato che questo genere di accordi conferma la validità della strategia Ericsson basata su tecnologie e sistemi che abilitano un efficiente trasporto del crescente traffico video sulle reti degli operatori di telecomunicazione.
Ad aprile, prima che il Ceo Hans Vestberg lasciasse il posto, Ericsson aveva confermato che la sua divisione media è strategica e rappresenta una delle aree da cui si aspetta di crescere nei prossimo futuro, anche se non genera utili e ha speso più di 1,1 miliardi di dollari in acquisizioni negli scorsi 10 anni. Ora, però, osserva Per Borgklint, l’industria telecom e media sta rapidamente andando verso un maggior numero di accordi in stile At&t-Time Warner, perché gli operatori Tlc hanno bisogno di contenuti e le aziende dei media di nuovi canali per raggiungere i clienti, ed Ericsson è ben posizionata per servire le esigenze di questi mercati. Anzi, Ericsson già annovera tra i suoi clienti sia At&t che alcuni dei maggiori broadcaster mondiali come Bbc, Fox ed Hbo e la divisione media del colosso svedese pensa di poter raggiungere finalmente il break even nella seconda metà del 2017, grazie anche alla richiesta di nuove soluzioni cloud basate su Internet.