La Cassa Depositi e Prestiti farà parte insieme agli operatori Tlc
della newco mista, pubblico-privato, per la realizzazione delle
reti a banda larga ultra veloce Ngn. La conferma arriva dal
Programma nazionale di
riforma (Pnr), il documento collegato al Documento di economia
e finanza 2011 insieme al Programma di stabilità, presentato ieri
dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
La partecipazione attiva di Cdp nel Piano nazionale per le reti di
nuova generazione è ufficializzata, per la prima volta nero su
bianco, al punto 69 del Pnr, nel capitolo Innovazione. La misura
prevede “l’avvio di un Piano per portare le reti di nuova
generazione al 50 per cento dei cittadini italiani. Un’iniziativa
in partenariato pubblico privato che vede coinvolti i 20 principali
operatori di telecomunicazione in Italia”.
Lo stato di implementazione del piano, secondo il Pnr, è ancora in
fase di “definizione del piano esecutivo”, ma risulta operativo
con data di inizio 2011 e data di fine 2016. Per quanto riguarda
l’impatto sulle risorse pubbliche, “Non servono risorse a fondo
perduto, ma solo l’impegno finanziario di Cassa Depositi e
Prestiti”.
Un impegno non quantificato, anche perché l’elaborazione del
business plan della newco per le Ngn, cui ha lavorato Rotschild, è
ancora in fase di elaborazione.
Altri due punti del Pnr del capitolo Innovazione e riguardano la
banda larga. Il numero 68 (Art. 1 L. 69/2009) è il Piano Banda
Larga per azzerare il digital divide portando a tutti gli italiani
la banda larga da 2 a 20 mbps. Secondo il collegato alla legge di
stabilità 2011, il piano anti digital divide è in corso di
implementazione, e terminerà nel 2013, potendo contare su
“risorse disponibili a legislatura vigente per 370 milioni di
euro senza indicazioni di annualità (2011-2015) a valere sul Fas
(Fondo strategico per il paese)”.
Il punto 69 del capitolo Innovazione contenuto nel Pnr riguarda la
Gara per le frequenze in banda 800 Mhz (asta Lte), provvedimento
legiferato quest’anno e da concludere entro il 31 dicembre, dal
quale “sono stimati 2,4 miliardi di euro di entrate per il
bilancio dello Stato”.
La misura prevede “Maggiore disponibilità (non quantificata,
rispetto ai 240 milioni di euro previsti ndr) per compensare la
liberalizzazione delle frequenze da parte delle emittenti locali. A
breve verrà emanato il Dpcm per l’istituzione del Comitato dei
Ministri incaricato di sovraintendere alla procedura di gara – si
legge nel documento – Anticipazione al 2011 della gara per le
frequenze del cosiddetto dividendo digitale ora in uso
all’emittenza televisiva locale da destinare alla telefonia
mobile a banda larga (reti Lte ndr)”.