La criptomoneta nel mirino Antitrust. L’Autorità, a seguito dell’avvio di un procedimento istruttorio, ha adottato un provvedimento cautelare nei confronti della società One Network Services, attiva nel settore della promozione e diffusione della criptomoneta OneCoin, e delle due persone fisiche che avevano registrato i siti ad essa collegati onecoinsuedtirol.it e onecoinitaliaofficial.it (il terzo onecoinitalia.com a seguito dell’avvio è stato oscurato).
L’istruttoria, che ha preso origine da segnalazioni pervenute dalla Consob e dall’associazione Ctcu di Bolzano, sostenute da alcuni accertamenti preistruttori svolti dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, è volta ad accertare la scorrettezza del sistema ideato e gestito da One Network Services e dai suoi rappresentanti in Italia. Il sistema sembrerebbe finalizzato a promuovere l’adesione ad un programma di diffusione della criptomoneta OneCoin, collegato all’acquisto di pacchetti di formazione, che dovrebbe consentire ai consumatori di ottenere notevoli ritorni economici (ad esempio con un investimento di 140 euro si prospetta un ritorno di 2800 euro in un biennio).
“Dalle evidenze finora raccolte emergerebbe che la rappresentazione dei vantaggi, oltre che altamente aleatoria, sia in realtà funzionale ad attrarre l’ingresso di un elevato numero di consumatori, ai quali è richiesto un impegno economico rilevante, ricalcando un sistema di vendita piramidale vietato dalla legge – spiega una nota Antitrust – A fronte di evidenze che dimostrano l’attualità e diffusività dell’attività di promozione della “criptomoneta OneCoin”, nessuno dei professionisti coinvolti nel procedimento ha fornito spiegazioni e difese adeguate a comprendere la verosimiglianza dei risultati promessi, nonché in merito al funzionamento del sistema promosso”
“In ragione dell’adozione del provvedimento cautelare, al fine di limitare il danno per i consumatori nelle more della conclusione del procedimento, i professionisti dovranno sospendere ogni attività diretta alla promozione e diffusione della criptomoneta OneCoin nonché dei pacchetti formazione ad essa collegati”, conclude l’Autorità.