Prima l’online, poi il quotidiano cartaceo. Lo ha fatto il Corriere della Sera decidendo di pubblicare sulla testata online, ieri, l’intervista al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. E rilanciandola poi sul quotidiano di carta, oggi. Un caso a sé? Un ballon d’essai della durata di qualche ora per tastare gli umori della Rete sulla strategia industriale del ministro? Di fatto la scelta del Corriere segna un’interruzione nello storico protocollo delle testate “old fashioned” e più consolidate. Che di norma proteggono il proprio asset cartaceo evitando bruciature online.
Il Corriere ha interrotto la tradizione, oltretutto su un articolo “di pregio” come l’intervista firmata da Mario Sensini. Certo un gesto curioso in un momento in cui il mondo si interroga sul ruolo di Internet nella galassia dell’informazione: come dire, ribadiamo il valore della nostra informazione pubblicandola anche su carta? E’ di questi giorni uno speciale del Guardian che si interroga sul futuro delle notizie. Sarà solo Facebook? Si chiede Roy Greenslade, columnist del Guardian e professore di giornalismo all’University of London. Ma Facebook può solo diventare un “Daily Me” che consente di leggere solo le cose “che Facebook pensa tu voglia leggere: e non avrai più accesso a nuove informazioni, nuove idee, nuovi pensieri”.