Inizio anno col botto per bitcoin, la valuta digitale che ha portato ieri il suo valore a oltre 1.000 dollari per la prima volta in tre anni. La criptovaluta ha registrato nel 2016 prestazioni superiori a quelle delle valute emesse dalle banche centrali e ha accresciuto le sue quotazioni del 125% nei 12 mesi passati.
Ovviamente il sistema che emette e valuta i bitcoin è completamente diverso da quello che regola le monete fiat: come noto, per la criptovaluta non esiste un’autorità centrale ma solo una rete mondiale di computer che valida le transazioni e aggiunge nuovi bitcoin al sistema. Gli utilizzatori della moneta digitale però aumentano e alla borsa europea del Bitstamp il bitcoin ha registrato un nuovo balzo del 2,5% domenica toccando la quotazione di 1.022 dollari, il valore più alto da dicembre 2013.
Le fluttuazioni sono ovviamente molto ampie per la criptovaluta, volatile spesso molto più di una moneta tradizionale. A fine 2013 il valore del bitcoin è salito di dieci volte in due mesi portandosi sopra i 1.100 dollari (per l’esattezza, 1.163 sul Bitstamp), ma poi un clamosoro episodio di hacking alla borsa Mt. Gox di Tokyo ne ha fatto precipitare la quotazione sotto i 400 dollari in poche settimane.
Negli ultimi due anni la valutazione si è stabilizzata, con spostamenti non superiori al 10% circa nel 2016 contro fluttuazioni anche del 40% nel 2013.
Nel 2016 il valore del bitcoin è cresciuto anche grazie alla forte domanda proveniente dalla Cina: in parte a causa di una perdita del 7% del valore dello yuan l’anno scorso, il dato peggiore da 20 anni a oggi, e in virtù della possibilità di sfuggire a severi controlli sul capitale con la valuta digitale, la maggior parte degli scambi in bitcoin avviene nel paese asiatico.
Anche se il valore di 1.163 dollari di fine 2013 non è ancora eguagliato, oggi ci sono molti più bitcoin in circolazione e nel sistema se ne aggiungono 12,5 ogni 10 minuti; il valore totale è dunque al livello record di 16 miliardi di dollari.