Entra nel vivo il contest per startup

Pubblicato il 11 Gen 2017

Sono state selezionate le 10 idee di business che accedono alla seconda fase di BioUpper, promosso da Novartis e Fondazione Cariplo a sostegno dei giovani talenti che vogliono creare una start up nelle scienze della vita.

L’iniziativa, alla sua seconda edizione, è realizzata in collaborazione con PoliHub, lo startup district & incubator della Fondazione Politecnico di Milano, e con la validazione scientifica di Humanitas, gruppo ospedaliero e avanzata struttura di ricerca di rilievo internazionale.

Il programma ha raccolto il 30% di candidature in più (151) rispetto al 2015. Sono state poi identificati 17 team che hanno partecipato alla training week, un percorso di formazione e di confronto con professionisti del settore, tutor e business angels. Ieri a Milano si è tenuto l’elevator pitch, una competizione in cui i 17 team provenienti da tutta Italia hanno presentato i progetti alla giuria.

Le 10 idee selezionate in questa fase si suddividono così in due degli ambiti di applicazione previsti dal bando: biotecnologie orientate alle scienze mediche ─ BTeam, Kyme, Postbiotica ─ e dispositivi medicali ─ Golgi, Holey, Newrosparks, Pd-Watch, Probiomedica, Watch-me, Wound Viewer.

Il 70% dei team è caratterizzato dalla presenza femminile e l’età media degli aspiranti startupper è di 30/35 anni. Uno dei dieci team, Watch-me, ha potuto accedere a BioUpper grazie alla wild card che il programma ha offerto ad Hacking Health, movimento internazionale che anche in Italia promuove l’innovazione, stimolando la co-creazione tra il mondo della ricerca e della clinica e quello accademico.

“Già alla sua seconda edizione, BioUpper si sta rivelando una solida realtà per i giovani startupper italiani, capace di indicare un percorso credibile di sostegno all’innovazione nel mondo della salute” – ha dichiarato Georg Schroeckenfuchs, Amministratore Delegato e Country President di Novartis Italia. “Il merito va a una formula che sa valorizzare i contenuti e la qualità delle idee proposte, avendo sempre come bussola le loro effettive potenzialità in termini di business. Questa formula è stata riconosciuta anche dal mercato, che ha premiato diversi progetti della prima edizione. Auguriamo lo stesso successo alle 10 nuove idee che da oggi entrano nella fase decisiva di BioUpper 2017”.

“Siamo orgogliosi di ospitare in Cariplo Factory la seconda edizione di BioUpper, un progetto che si sta rivelando sempre più competitivo” – ha aggiunto Carlo Mango, Direttore Area Ricerca Scientifica di Fondazione Cariplo. “Il nuovo polo della Fondazione vuole diventare il punto di riferimento per la realizzazione di progetti di open innovation e la valorizzazione di giovani talenti. Con BioUpper abbiamo dimostrato che la collaborazione profit-no profit ha enormi potenzialità tanto che, solo dopo un anno di vita, questo progetto è diventato un modello da seguire per altre aziende che vogliono sostenere l’imprenditorialità giovanile e supportare la nascita di start-up innovative”.

La sessione di pitch ha visto i 17 team illustrare i loro progetti in due fasi: 6 minuti iniziali di presentazione del team e del lavoro di ricerca svolto e 6 minuti di confronto con la giuria, costituita da rappresentanti del mondo aziendale, scientifico ed istituzionale attivi nello sviluppo di nuove imprese ed esperti nelle aree di supporto all’imprenditorialità.

I due rappresentanti delle Istituzioni presenti, Mattia Corbetta, della Direzione generale per la Politica industriale, la Competitività e le Pmi del Ministero per lo Sviluppo economico, e Nando Minnella, Capo della Segreteria Tecnica del Ministro della Salute, hanno sottolineato il proprio sostegno alla ricerca e l’apprezzamento nei confronti di BioUpper.

“Negli ultimi anni stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione del mondo delle scienze della vita che sta diventando sempre più digitale – ha commentato Minnella – e gli aspiranti startupper, che partecipano a questo programma, sono gli attori principali del cambiamento. In questo contesto, BioUpper svolge un ruolo importante di facilitatore e acceleratore dei processi di industrializzazione di progetti che impattano sulla salute dei pazienti migliorandone spesso le condizioni di vita se non, addirittura, guarendoli da malattie prima incurabili”.

“BioUpper persegue delle finalità coerenti con gli obiettivi che il Ministero per lo Sviluppo economico si è dato negli ultimi anni, a partire dall’approvazione della politica nazionale sulle start up innovative”, ha affermato Corbetta. “Innovazione, talento e capitale umano sono i paradigmi che vogliamo promuovere attraverso misure quali il credito d’imposta a ricerca e sviluppo, il Patent Box e l’iper ammortamento sugli investimenti in innovazione, tutte misure che hanno contrassegnato anche la recente Legge di Bilancio. BioUpper, in questo contesto, rappresenta un’iniziativa di grande pregio perché incarna, in modo evidente, il nostro focus”.

L’elevator pitch si è tenuto in Cariplo Factory, realtà innovativa, realizzata a Milano grazie all’impegno di Fondazione Cariplo per favorire lo scambio tra gli startupper, nella quale i partecipanti potranno trovare ulteriore supporto per perfezionare le strategie internazionali e trovare i capitali necessari alla crescita, attraverso l’ecosistema costruito con partner tecnologici, fondi di Venture Capital e grandi multinazionali.

Le 10 proposte selezionate accedono al programma di accelerazione di dieci settimane (dal 26 gennaio al 6 aprile): un percorso costruito su misura, volto a predisporre e rendere efficace la fase di “go-to-market”, ovvero l’ingresso del progetto sul mercato. Il programma sarà calibrato su ciascuna idea d’impresa, sulla base del ciclo di vita del prodotto o del servizio proposto. Ciascun progetto sarà seguito da un team multidisciplinare costituito da business angels, professionisti verticali di settore e consulenti senior, unitamente all’advisory per la strutturazione di business plan efficaci a cura di PwC.

Una volta conclusa quest’ultima fase, ciascun team sarà chiamato a presentare i risultati ottenuti nella sessione di pitch del prossimo 12 aprile. I tre migliori riceveranno un contributo di 50mila euro ciascuno, che permetterà loro di usufruire in modo personalizzato e flessibile di ulteriori consulenze specializzate e di servizi e attività per lo sviluppo del proprio progetto d’impresa, così da facilitare e rendere efficace il percorso di accesso al mercato.

Le 10 idee selezionate che accederanno all’acceleration program

BTeam (Lazio) offre il bromotimolo, nuovo potente antibatterico, sviluppato grazie a un processo di produzione a basso costo ed ecosostenibile, che ha dimostrato di essere un efficace principio attivo sia per l’igiene personale sia per la disinfezione di tutte le superfici.

Golgi (Emilia Romagna) è la prima stampante 3D che permette a centri di ricerca di stampare tessuti biologici tridimensionali, da impiegare nell’ambito della ricerca farmacologica, biomedica e cosmetica, consentendo di personalizzare la fase di sperimentazione in vitro e abbatterne i costi.

Holey (Lazio) è la prima piattaforma che permette alle strutture sanitarie di stampare in 3D tutori ortopedici, assicurando una forte riduzione dei costi rispetto ai tutori commerciali e riducendo le complicazioni rispetto al gesso tradizionale. I pazienti utilizzano così dispositivi personalizzabili, antiallergici e resistenti all’acqua.

Kyme (Campania) applica le nanotecnologie alla diagnostica medica per migliorare i mezzi di contrasto oggi in uso clinico, permettendo un’identificazione precoce e più accurata delle patologie. Grazie alla maggiore efficacia della formulazione, è possibile aumentare il contrasto delle immagini di Risonanza Magnetica, ridurre la quantità di prodotto iniettabile e conseguentemente la sua tossicità.

Newrosparks (Emilia Romagna) è il primo sistema che aiuta a smettere di fumare mediante un dispositivo indossabile che aumenta la capacità di controllo sulla dipendenza da nicotina

PD-Watch (Basilicata) offre un monitoraggio continuativo e non invasivo del tremore causato dalla malattia di Parkinson, che permette allo specialista di supportare la diagnosi precoce e controllare al meglio l’evoluzione della malattia da remoto.

Postbiotica (Lombardia) sviluppa nuove terapie a base di derivati di batteri – ottenute grazie a un innovativo metodo di fermentazione – per prevenire e curare in modo naturale un ampio spettro di infiammazioni: dalle reazioni allergiche alle malattie croniche dell’intestino e del tratto uro-genitale.

Probiomedica (Toscana) offre un’innovativa fototerapia per la cura dell’infezione da Helicobacter pylori, studiata per i pazienti antibiotico-resistenti, che rappresentano circa il 25% del totale. Il dispositivo è una capsula ingeribile che, una volta giunta nel tratto gastrico, eradica il batterio emettendo luce, evitando così gli effetti collaterali dell’attuale terapia antibiotica.

Watch-me (Lombardia) è un dispositivo per la cura dei bambini con ritardo cognitivo che consente di supportare l’intervento riabilitativo a casa coinvolgendo in modo attivo i genitori.

Wound Viewer (Piemonte) è il primo sistema 3D per il monitoraggio e la valutazione automatica delle ulcere cutanee, che colpiscono il 2% della popolazione mondiale. Un algoritmo di intelligenza artificiale elabora autonomamente i dati provenienti dal dispositivo e ne restituisce i parametri oggettivi necessari a supportare lo specialista nella scelta terapeutica appropriata. L’utilizzo di Wound Viewer riduce dunque sensibilmente i tempi di guarigione e di conseguenza i tempi e i costi di ospedalizzazione.

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