“Conquisteremo 6 milioni di italiani entro il 2013”. Parola di Reed Hastings, cofondatore e ceo di Netflix, che in un’intervista a Repubblica svela i prossimi passi dell’azienda. Hastings evidenzia che “i risultati ottenuti finora confermano che siamo sulla buona strada”. A sostenere l’affermazione anche i riconoscimenti ottenuti dai contenuti originali sviluppati da Netflix. Come “The Crown”, la serie su Elisabetta II che ha vinto due Golden Globe. “E’ andata bene – dice il manager – The Crown è eccellente. È una delle poche serie che ho guardato due volte”.
Ma sulla competizione con la tv tradizionale Hastings è realista. “La tv lineare non ha eguali- ammette – Infatti un anno fa dissi che l’online avrebbe preso il sopravvento in 20 anni”. Netflix, così come altri servizi online, hanno l’asso nella manica: gli algoritmi. “Sapere in tempo reale cosa le persone vedono, come e quando, aiuta ma non ti dà la chiave per sapere cosa guarderanno in futuro – spiega – Facciamo meno errori ma li facciamo anche noi”.
Per quanto riguarda infine l’integrazione social e tv di cui si parla tanto, Hastings è abbastanza scettico: “L’abbiamo sperimentata, ma fa più effetto sulla carta che nella pratica”.
Paura di Amazon Prime Video? “Inutile concentrarsi sulla concorrenza, tanto si può fare poco. Al contrario si può migliorare il proprio lavoro”.
Infine il modello di business: funziona davvero? “Il 18 gennaio rilasciamo i dati sul numero di abbonati – annuncia – Siamo quotati in Borsa non mi è concesso dire nulla. Ma abbiamo imparato molto sugli spettatori: abbiamo capito che esistono categorie trasversali e non legate a un certo Paese o regione, ma a un determinato gusto”.