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Polizze per il singolo cliente. Ecco l’assicurazione del futuro

Il cambiamento seguirà tre strade: Sviluppo del machine learning (apprendimento delle macchine); crescita di applicazioni mobili per migliorare il rapporto fra assicurazioni e clienti ;investimenti in tecnologie blockchain per la sottoscrizione dei contratti

Pubblicato il 22 Gen 2017

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Un sarto che cuce abiti su misura. Saranno così le assicurazioni del futuro. Perché le cosiddette polizze pensate per il singolo cliente diventeranno la normalità e porteranno le piattaforme di insurtech a crescere del 34%, con i ricavi che saliranno dai 175 miliardi di dollari del 2016 ai 235 miliardi nel 2021. A quantificare gli effetti economici della disruption nell’industria assicurativa è l’istituto di ricerca Juniper Research che nel rapporto Fintech Future: Market Disruption, Leading Innovators & Emerging Opportunities 2016-2021 sostiene che la catena del valore nel mercato assicurativo si sta trasformando rapidamente, costringendo i fornitori tradizionali a migliorare le proprie offerte per limitare i danni prodotti dall’arrivo di nuovi fornitori, come sono le startup.

Le leve del cambiamento saranno sostanzialmente tre: sviluppo del machine learning (apprendimento delle macchine); crescita di applicazioni mobile per migliorare il rapporto tra assicurazioni e clienti; investimenti in tecnologie blockchain per la sottoscrizione dei contratti. Secondo la ricerca, gli investimenti in machine learning hanno già permesso a molte compagnie di assicurazioni auto di personalizzare meglio la polizza, rendendo la quotazione maggiormente coerente con l’uso effettivo dell’automobile e il comportamento di guida. Mentre l’utilizzo di tecnologie blockchain, sempre in ottica di personalizzazione delle polizze, potranno fornire la piattaforma digitale per la sottoscrizione sicura di contratti intelligenti, in grado di adattarsi automaticamente al cliente da assicurare. In questo scenario, l’unica criticità potrebbe emergere dalla gestione delle informazioni, dei dati dei clienti da parte delle compagnie, che sarà (necessariamente) sempre più intrusiva.

«Gli assicuratori dovranno essere molto trasparenti per quanto riguarda il modo di utilizzare i dati dei clienti – avverte Michael Larner, autore della ricerca – mentre i consumatori devono accettare il fatto che se vogliono polizze maggiormente personalizzate devono dare più informazioni. La prospettiva del risparmio di denaro sarà la priorità assoluta per la maggioranza dei consumatori».

In questo nuovo spazio tra assicurazioni e clienti potrebbero guadagnare terreno le startup innovative. Che nel 2016 sono state tutt’altro che a guardare, sviluppando progetti di valore capaci di raccogliere, in alcuni casi, anche capitali a tre cifre. Come la statunitense Oscar Health (attiva nel settore delle assicurazioni sanitarie) che lo scorso anno ha ricevuto in un sol colpo 400 milioni da un fondo di Private Equity o ancora Clover Health – che opera nel settore della prevenzione, con particolare attenzione alla popolazione più anziana – che ha ricevuto 160 milioni in un round di finanziamento che ha coinvolto anche Sequoia Capital.

Nonostante più del 60% degli investimenti attualmente si diriga oltre Oceano, anche la scena europea delle startup insurtech è piuttosto movimentata e ha visto emergere alcune realtà di cui si sentirà parlare anche nel 2017. Si pensi a casi come Clark – primo broker assicurativo digitale della Germania – che vende prodotti assicurativi di oltre 160 compagnie e aiuta i clienti a trovare il miglior affare grazie a un sistema di robot-advisor. Di recente ha ottenuto un investimento da 13,2 milioni di dollari. Altra tedesca da tenere d’occhio è Finance Fox, startup che ha sviluppato una piattaforma digitale a supporto degli agenti assicurativi, che ha già raccolto (fine 2016) ben 28 milioni.

E l’Italia? Lo scenario delle startup insurtech nel 2016 , per quanto il nostro Paese esprima ancora numeri molto bassi in termini di investimenti, si è dimostrato piuttosto interessante.

Qui a dominare sono alcuni trend di settore, come quello dei wearable device in cui si è affermata Amyko che ha sviluppato una piattaforma virtuale associata a un braccialetto, per condividere e archiviare le informazioni sanitarie dei pazienti.

Sui chatbot (l’ormai noto servizio di messaggistica istantanea gestito da robot) ha scommesso invece Spixii, che offre agli utenti un’esperienza di acquisto delle polizze più comprensibile. Mentre D-Heart ha trasformato lo smartphone in un elettrocardiografo. Insomma sarà un 2017 pieno di novità: è assicurato.

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