Senza citare la solita frase “noi Italiani non abbiamo nulla da invidiare”, che è tipica dei politici, si può rispondere a questa domanda solo in modo oggettivo: SI’, NO, di poco. Ma quanto è quel poco e quanto costa normalizzare quel poco? Conviene riscrivere il software, oppure basta normalizzarlo diminuendo i costi di manutenzione? Tanto vogliamo risparmiare in manutenzione e tanto dobbiamo spendere per ristrutturare il software.
Dalle misurazioni effettuate nel 2016, SQS ha potuto analizzare programmi presenti nella P.A. di grandi e medie dimensioni, da 100 a 500.000 righe di codice, affiancare a queste applicazioni analoghe prodotte e misurate in altri paesi del mondo. Il risultato è stato confortante. Stiamo lì! Poco al di sotto della media. Il che significa che CONVIENE normalizzare, adeguare, piuttosto che ripartire da zero.
Le aziende che operano in Italia nella pubblica amministrazione, seppure abbiano subito forti riduzioni di prezzo delle tariffe, sono riuscite a produrre un livello di qualità poco al di sotto della media. Quel poco al di sotto, oltre a fare rabbia, costa una marea di denaro alla pubblica amministrazione e soprattutto, genera una qualità percepita molto più bassa della realtà. E spesso proprio questa “percepita” fa dirottare la spesa verso un nuovo progetto.
Nel 2014, su 3000 gare pubbliche analizzate, solo 2 riportavano la parola testing o qualità del software. Nel 2016 oltre il 50% delle gare contengono questa attività.
Nel 2017 il mercato italiano sarà impegnato sulla sicurezza del codice. L’integrazione di sistemi proprietari con motori open source, un’assenza del testing seppur generico, aprirà la strada alla vulnerabilità delle applicazioni. Possono essere utilizzati analoghi strumenti di controllo e benchmark per verificare lo stato di “debolezza” del codice. Addirittura SQS sta studiando in Italia una machine learning che parte dai sistemi di benchmark della capogruppo. Il sistema prevede di analizzare il codice sorgente e predisporre il piano di messa in sicurezza. Il team di lavoro addetto alla manutenzione evolutiva sarà monitorato ed in tempo reale “indirizzato” al fine di produrre un codice coerente con gli standard di sicurezza più elevati.
Insomma, è una questione di testing.
IL VALORE AGGIUNTO DI SQS
Oggi esistono numerosi strumenti di misurazione della qualità del software, come esistono in Italia 250 tipi di pane con oltre 1000 varianti!
SQS opera da oltre 30 anni nel testing con oltre 7000 progetti all’attivo e 200 benchmark realizzati. Anche SQS utilizza macinini industry standard che forniscono una prima analisi del codice. A questo manca la comparazione con applicazioni analoghe e la contestualizzazione come un settaggio della centralina di un’auto.
Il nostro lavoro permette quindi di ottenere come risultato, se conviene manutenere piuttosto che innovare, quanto costa ristrutturare e con quale percentuale di difettosità.
Nella figura che segue sono mostrati, a titolo esemplificativo, i risultati della comparazione dell’applicazione “XYZ”, appartenente alla Pubblica Amministrazione Italiana, con analoghi software (per dimensioni e tecnologia) sviluppati per il Settore Pubblico Europeo. Per ogni applicazione sono stati presi in considerazione una serie di metriche di riferimento a cui è stato associato un punteggio che varia da 1 a 5 (5 punteggio massimo). Nel confronto sono riportate, per ciascuna applicazione, tre valori: il punteggio massimo raggiunto tra tutte le metriche, il punteggio minimo e il punteggio medio.
Punteggio complessivo
Oggi un It Manager ha il compito di scegliere se mantenere o ricostruire.
Questi strumenti alimentati da benchmark dinamici, permettono di ottenere in poche settimane attraverso un POC, la situazione del proprio sistema, la sua collocazione (Rating), dove intervenire, quanto tempo ci vuole e quanto costa.
E’ solo una questione di Testing.