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Lepida raddoppia la banda: operativa la nuova rete

Dopo un anno e mezzo di lavori si conclude il percorso di migrazione che ha permesso di garantire un minimo di 2 Gbps. Il tutto senza costi aggiuntivi per i soci

Pubblicato il 31 Gen 2017

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Il percorso che ha portato alla rete Unitaria di Lepida era partito nel 2010 e si è concluso nel 2015. Con una serie di interventi che hanno poi portato a una serie di lavori di ammodernamento che hanno consentito di raddoppiare la banda, portandola a un minimo di 2 Gbps.

A ricostruire il percorso terminato alla fine del 2016 dopo un anno e mezzo di lavori, che hanno visti impegnati centinaia di tecnici, è la stessa società regionale per l’innovazione e le reti dell’Emilia Romagna: “Nel 2010 lepidaspa ha iniziato a gestire la Rete Lepida ed è iniziata la costruzione della Rete Unitaria, terminata nel 2015, una rete omogenea sotto il profilo ottico e di apparati attivi, con il massimo riuso degli apparati esistenti per ottimizzare i costi”.

All’inizio la Rete Lepida era ancora la rete privata della Pubblica Amministrazione e non la rete pubblica della Pubblica Amministrazione come dal 2011, quindi con possibilità di erogare servizi alle scuole, alle biblioteche, nelle piazze mediante WiFi e agli operatori di Tlc per superare il Digital Divide.

Con l’aumentare della quantità e tipologia di traffico nel 2014 si sono evidenziati alcuni limiti e malfunzionamenti degli apparati di core allora utilizzati: così il Cda ha implementato due soluzioni: un transitorio con una serie di soluzioni provvisorie, per avere un supporto specifico su apparati ormai datati, e una sostituzione graduale con una nuova classe di apparati tecnologicamente avanzati, con nuove caratteristiche e potenzialità, a prova di futuro.

La selezione dei nuovi apparati si è indirizzata sul criterio dell’omogeneità, per mantenere uniforme tutta l’architettura, con possibilità di sfruttare i collegamenti ridondanti ai Soci dalla configurazione “attivo-passivo” a una nuova configurazione “attiva-attiva” che permette di raddoppiare la banda senza ulteriori investimenti, portandola al minimo a 2Gbps. Alla fine sono stati selezionati i Juniper MX960.

“La Rete Lepida – spiega la società – ha una architettura semplice a due livelli, quello di accesso e quello di core che effettua l’instradamento del traffico apparati magliati, di cui 6 solo di rete e 4 anche con funzione di datacenter”. La sostituzione del core è stata pianificata evitando di interrompere il servizio, quindi mantenendo in parallelo gli apparati vecchi e quelli nuovi per tutto il periodo della migrazione, collegando all’MX960 la via precedentemente passiva, attivandola e poi migrando la via originariamente attiva”.

“Un lavoro complesso ed articolato, integrato con il funzionamento quotidiano della Rete Lepida e la sua espansione continua, che si è concluso a dicembre 2016 dopo un anno e mezzo di lavoro, con centinaia di risorse umane impegnate – conclude la società – Si sottolinea che tutto questo processo di ammodernamento della rete è stato possibile grazie all’ammortamento conseguente al conferimento della rete, quindi non ha previsto alcun contributo ulteriore da parte dei soci”.

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