I contenuti video in streaming diventano sempre più il terreno di battaglia dei big dell’online, che si lanciano la sfida a colpi di innovazione e di nuove partnership per guadagnare visibilità e attrarre gli investimenti pubblicitari. E’ il caso di Facebook, che – secondo un’anticipazione del Wall Street Journal, sta lavorando a un’app che consentirà di visualizzare sulla Tv i video postati sul social, e quindi di entrare in diretta concorrenza con gli altri big del settore, a partire da Netflix e Youtube.
Si tratta, secondo il quotidiano finanziario, di un’operazione in linea con la spinta che nell’ultimo periodo il social network ha dato sul fronte dei video. Dai Live streaming alle Storie di Instagram, fino alla scelta di privilegiare i video più lunghi nel News Feed e, secondo le indiscrezioni, di introdurvi pubblicità. Da questo punto di vista l’applicazione per
portare sulla tv contenuti video sarebbe un nuovo veicolo per guadagnare proprio tramite le inserzioni, mentre Facebook starebbe anche negoziando con le compagnie media le licenze per programmi tv di qualità e di lunga durata.
Quanto ai “fronti critici” aperti ai quali la società di Menlo Park sta cercando una soluzione, sul campo delle “fake news” e dei contenuti “acchiappa click” sono in arrivo novità: Facebook ha annunciato una modifica dell’algoritmo che decide cosa vediamo nel News Feed per dare priorità ai contenuti “autentici”. Il software individuerà e classificherà le pagine che diffondono contenuti fuorvianti attraverso quelli che chiama “segnali universali”, in pratica dei criteri aggiuntivi – che ad esempio arrivano da come gli utenti si rapportano a determinati contenuti, nascondendoli o segnalandoli – per stabilire se dalle Pagine arrivano post validi o meno. Un incentivo in più per far sì che editori e organizzazioni condividano sul social contenuti di qualità ed evitino sensazionalismo o altri espedienti pur di guadagnare click.
Infine il monitoraggio degli annunci pubblicitari: proprio nelle ultime ore Facebook ha annunciato un aggiornamento sugli investimenti di lungo periodo che sta mettendo in atto sulla misurazione delle inserzioni, che prevede tra le altre cose un ampliamento delle Partnership per il People-Based Measurement, confronti su canali incrociati e verifichedi terze parti.