Xavier Niel muove un altro passo verso lo sbarco definitivo in Italia. Dopo aver costituito a settembre due società nel nostro Paese il patron del gruppo Iliad, compagnia che si appresta a diventare il quarto operare mobile italiano dopo la fusione Wind–3, mette mano al portafoglio per preparare gli acquisti di frequenze e siti radio. Davanti a un notaio di Roma, riporta Milano-Finanza, è andata in scena l’assemblea di Iliad Holding, operativa da circa 5 mesi e controllante di ossia Iliad Italia. Un passaggio per deliberare un aumento di capitale da 350 milioni di euro, che serviranno non tanto a coprire i 35mila euro di spese sostenute dall’apertura della società ad oggi quanto per riempire il portafoglio in vista dell’esecuzione degli accordi con Wind e 3 Italia.
Nel dettaglio, l’intesa prevede per circa 450 milioni: il trasferimento di un portafoglio di frequenze 3G/4G 2x35MHz equilibrata (2x5MHz a 900MHz, 2x10MHz a 1800MHz, 2x10MHz a 2100MHz e 2x10MHz a 2600MHz) per un importo di 450 milioni (da pagare tra il 2017 e il 2019); l’impegno ad acquisire diverse migliaia di siti macro in aree ad alta densità; l’impegno a consentire una condivisione della rete su aree rurali con Wind/H3G; un accordo di roaming 2G, 3G e 4G sulla rete unito per un periodo di 5 anni rinnovabile per altri 5 su iniziativa di Iliad. Proprio questa intesa è al centro del ricorso presentato da Fastweb con la decisione della Comissione Ue che ha dato il via libera al merger.
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