IL CASO

Muslim ban, Kalanick molla Trump e torna alla guida di Uber

Il manager lascia il team di consulenza del presidente Usa, a seguito delle proteste contro la politica sull’immigrazione. “Troppe implicazioni per la nostra società”. Resta il ceo di Tesla, Elon Musk: “Voglio fare dell’umanità una civiltà multi-planetarià”

Pubblicato il 03 Feb 2017

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Il ceo di Uber, Travis Kalanick, si è dimesso come consigliere economico del presidente Donald Trump. Lo ha comunicato con un’email ai dipendenti rimbalzata sui social media. “Oggi ho parlato brevemente con il presidente del suo ordine esecutivo sull’immigrazione e delle implicazioni per la nostra società – ha scritto Kalanick – e gli ho fatto sapere che non sono in grado di poter essere parte del suo consiglio economico. Far parte del gruppo non doveva rappresentare un endorsement del presidente o della sua agenda ma, sfortunatamente, è andata esattamente così”. Il manager è stato oggetto di pesanti critiche online e di campagne per il boicottaggio della sua società, soprattutto dopo che la Casa Bianca ha messo al bando gli immigrati da 7 Paesi a maggioranza islamica.

La vicenda è esplosa nel corso dell’ultima settimana dopo il varo del “muslim ban”: lo scorso weekend i tassisti della New York Taxi Workers Alliance hanno deciso una sospensione del lavoro all’aeroporto Jfk di New York,nell’ambito delle proteste in tutto il paese contro il provvedimento della Casa Bianca. Immediatamente Uber aveva fatto sapere con un tweet che la forte richiesta aveva provocato un balzo delle tariffe, lasciando intendere che il suo servizio proseguiva come se nulla fosse.

La reazione non si era fatta attendere e sui social network #DeleteUber è diventato in poche ore uno degli hashtag più popolari. Con la conseguenza che molti utenti sono passati all’azione e hanno davvero cancellato il loro abbonamento all’applicazione. Uber non ha rilasciato nessuna cifra ufficiale, ma i numeri circolati sono attorno alle duecentomila disdette.

Kalanick era uno dei 16 consiglieri del forum strategico che ha in calendario la sua prima riunione proprio nella giornata di oggi. Tra gli altri, nel fanno parte il Ceo di General Motors, Mary Barra, Elon Musk di Tesla e Larry Fink di Blackrock.

Per contro, invece, Elon Musk, ceo di Tesla e di SpaceX, ci tiene invece a sottolineare di non voler lasciare il suo incarico alla Casa Bianca. In una dichiarazione pubblicata su Twitter, Musk invece sottolinea che la sua partecipazione al consiglio voluto da Trump non significa che è “d’accordo” con le attuali decisioni del presidente. Nell’incontro che si terrà domani, scrive Musk, lui e gli altri consiglieri “esprimeranno obiezioni al recente ordine esecutivo sull’immigrazione e offriranno suggerimenti per cambiare questa politica”. “I miei obiettivi – prosegue Musk – sono accelerare la transizione del mondo a un’energia sostenibile e aiutare a rendere l’umanità una civiltà multi-planetarià”.

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