FISCO

E-fattura, Padoan: “Priorità del governo, così si abbatte l’evasione”

Il ministro dell’Economia: “Spingiamo sulla digitalizzazione del sistema fiscale”. Fatturazione elettronica B2B: “Grande sfida per il Paese”

Pubblicato il 21 Nov 2017

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“Resta prioritario intensificare la digitalizzazione del sistema economico ed estendere la fatturazione elettronica, considerando che il flusso attuale è di 2,5 milioni di fatture al mese. Si tratta di uno strumento imprescindibile nella lotta all’evasione”. Inaugrando l’Anno di studi della Guardia di Finanza, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha accesso i riflettori sulla digitalizzazione del sistema fiscale.  ”

L’Italia, ha ricordato Padoan, “ha già avviato da alcuni anni un percorso di progressiva digitalizzazione, di cui la fatturazione elettronica è parte rilevante”. “L’obbligo di fatturazione elettronica nei confronti della Pubblica amministrazione – ha ricordato il ministro – ha rappresentato negli anni scorsi il primo fondamentale tassello verso la digitalizzazione del processo di fatturazione e più in generale del ciclo d’ordine. Ha riguardato circa 22mila amministrazione e un milione di fornitori che rappresentano il 20% dei soggetti Iva”.

Padoan ha infine ricordato che a partire dal 2019 la fatturazione elettronica diventerà obbligatoria anche per i rapporti tra privati (business to business). Il nuovo approccio di contrasto all’evasione, ha aggiunto il ministro, “risponde alla duplice necessità per l’amministrazione finanziaria di operare con un numero molto elevato di imprenditori e di piccole imprese, e allo stesso tempo far fronte alle sfide dell’elusione delle imprese multinazionali”. Vanno in questa direzione, ha detto Padoan, “le misure che accelerano la risoluzione delle procedure amichevoli nella fiscalità internazionale (Mutual agreement procedure), gli accordi preventivi per le imprese con attività internazionali (tax ruling) e di quelli relativi al regime opzionale di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali”.

Una delle principali novità fiscali della Legge di Bilancio 2018 è infatti l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica tra privati (articolo 77 comma 3) a partire dal 2019. La fatturazione elettronica B2B abolirebbe di fatto l’obbligo di invio dello spesometro, riducendo gli adempimenti fiscali per le imprese a facilitando il compito del Governo di contrasto all’evasione fiscale. Arriva anche la dichiarazione Iva precompilata per chi sceglie la e-fattura e appartiene al “popolo delle partite Iva”, cioè per negozianti, artigiani e professionisti che hanno una contabilità semplificata e scelgono, in via opzionale, di comunicare acquisti e compensi con le fatture elettroniche. In questo caso – prevede il testo finale della Legge di Bilancio – l’Agenzia delle Entrate “metterà a disposizione” le informazioni per i prospetti periodici, una bozza di dichiarazione annuale Iva e dei redditi e le bozze dei modelli F24 per il pagamento delle imposte.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano, il beneficio del passaggio dal processo “tradizionale” alla fatturazione elettronica si assesta tra i 7,5 e gli 11,5 euro a fattura, per organizzazioni che producono/ricevono un volume di fatture superiore alle 3.000 all’anno. Il risparmio deriva da una serie di attività per le quali occorreva l’utilizzo di manodopera “umana”: stampa e imbustamento delle fatture, interazione con il cliente, conservazione dell’archivio cartaceo, senza dimenticare il costo della burocrazia legata ai diversi passaggi autorizzativi al pagamento delle fatture.

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