Riflettere sulla separazione della rete e rispettare le regole. Questi i messaggi che il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda manda a Tim dai microfoni di Radio Capital. Intervistato a “Circo Massimo” il ministro ribadisce la posizione del governo in merito all’esercizio del golden power sottolineando che “fare la multa più grande possibile non è l’obiettivo” e che si punta invece ad “una rete più neutrale”.
Ma è sullo scorporo dell’infrastruttura che restano puntati i riflettori: “Quello che dobbiamo raggiungere è che accettino il golden power e riflettano sulla separazione della rete, un processo secondo me avviato”, ha detto Calenda riferendosi agli azionisti francesi. E in quanto alla linea da tenere con Vivendi non ci sarebbe alcuno strappo con il premier Paolo Gentiloni, che secondo i rumor avrebbe preferito una mano meno pesante. “Ho fatto la proposta di uso del golden power – chiarisce Calenda – che poi è passata attraverso Palazzo Chigi, con Gentiloni ho un rapporto di grandissima confidenza, ha un modo di lavorare che a me piace moltissimo, è una persona che lascia ampio spazio alla discussione”.
In quanto alle relazioni fra governo e Tim si sono appianati. In parte perché se da un lato proseguono gli incontri fra Calenda e l’di Tim Amos Genish, dall’altro la società si starebbe preparando a un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro i due decreti relativi al golden power.
Riguardo specificamente allo scorporo la questione è ancora tutta aperta: sul piatto ci sono varie ipotesi, dallo scorporo societario a quello funzionale passando per la creazione di una newco delle reti e la fusione della rete Tim con quella di Open Fiber. Ma su quest’ultimo punto l’Ad di Enel Francesco Starace ha ribadito la posizione dell’azienda: “Siamo completamente contrari a una fusione tra le reti con Tim – ha detto ieri in occasione della presentazione del piano strategico 2018-2020 – Siamo concentrati sulla missione di Open Fiber, che è quella di completare l’opera di posa di cavi per lo sviluppo del servizio in Italia. Qualunque altra convinzione non ha merito e finisce per penalizzare il programma di sviluppo della rete”.
Da parte sua l’Ad di Tim Amos Genish puntualizza che “siamo aperti a collaborare con chiunque voglia aiutarci a costruire la spina dorsale di cui ha bisogno il Paese, fatta di fibra, 5G, software, applicazioni e b2b”. E in merito al golden power puntualizza che “c’è un team al lavoro per capire l’implementazione dei correttivi”.