L’attribuzione di nuove frequenze al DAB+, ultima versione dello standard digitale per la radio, potrebbe avvenire con l’utilizzo della banda 230-240 Mhz (il cosiddetto canale 13 Vhf) attualmente attribuito al Ministero della Difesa dal Piano di ripartizione delle frequenze ma non utilizzato. E’ la richiesta avanzata da Aeranti-Corallo nel corso del convegno L’emittenza locale nella radio digitale cui ha preso parte anche il presidente Agcom Marcello Cardani.
”L’Agcom – ha spiegato il coordinatore dell’associazione Marco Rossignoli – ha suddiviso il territorio italiano in 39 bacini di servizio. Ad oggi l’Autorità ha pianificato le frequenze di 16 di tali 39 bacini e il ministero dello Sviluppo economico ha già assegnato i diritti di uso delle frequenze pianificate (sia agli operatori nazionali, sia agli operatori locali) in 8 dei 16 bacini oggetto di pianificazione. Devono, pertanto, essere ancora pianificati gli altri 23 bacini definiti dall’Agcom”.
Tuttavia, allo stato ”non vi sono frequenze sufficienti per permettere l’avvio del digitale a regime nei 23 bacini non ancora pianificati e non è certamente pensabile che il DAB+ si possa sviluppare, al di fuori dei percorsi regolamentari”, ha sottolineato Rossignoli. Di qui la richiesta di maggiori risorse frequenziali: sulla questione del canale 13 in Vhf il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli si è detto pronto a promuovere un “incontro chiarificatore con il ministero della Difesa”. L’obiettivo del governo è dar vita a una “rilettura dello spettro che dia ordine e razionalità; la questione – conclude – va affrontata in modo organico”.