L’inerzia e l’isolamento si pagano, mettono a rischio il futuro di ogni paese, dell’Italia in particolare, e dell’Europa Sergio Mattarella interviene al Simposio Cotec Europa davanti al re Felipe di Spagna, al presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa e al presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani sul tema dell’economia circolare che abbatte gli sprechi e sprona i tre paesi ad accettare la sfida della “quarta rivoluzione industriale” evitando di restare ancorati a vecchi schemi.
Un appello rivolto all’Italia, che deve guardare avanti non facendosi frenare dalle polemiche, ma anche all’Europa che deve ripartire con un “nuovo inizio”, evitando gli egoismi inutili di chi, come la Germania, pensa, essendo forte, di potercela fare da sola.
Il Capo dello Stato indica temi concreti, come le nuove sfide tecnologiche. “Rimanere inerti significa uscire gradualmente di scena dai mercati economicamente più interessanti in termini di innovazione – sui quali si affacciano nuovi imponenti protagonisti – ponendo gravemente a rischio il nostro futuro” afferma Mattarella. Che dunque sprona l’Italia a guardare avanti, innanzitutto utilizzando al meglio i prossimi appuntamenti internazionali di cui sar° padrona di casa. Il primo a Roma, per celebrare i Trattati costitutivi dell’Unione, la cui integrazione ha bisogno di “nuovo slancio”. A Roma di dovrà quindi “segnare l’avvio di un ‘nuovo inizio’, nel quale possano riconoscersi non soltanto le Istituzioni e i Governi degli Stati membri, ma prima di tutto i cittadini”. Perché, afferma Mattarella senza mai citare esplicitamente né la Germania né gli altri paesi del nord, “nessuno Stato membro, neanche il più attrezzato ed economicamente progredito, sarebbe oggi in grado di navigare, da solo, nelle acque agitate e imprevedibili della competizione internazionale, mantenendo inalterato il livello di benessere acquisito dai propri cittadini”.
Insomma, mentre Angela Merkel propone una Europa a più velocità e il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, attacca i conti pubblici italiani, per Mattarella dovrebbe ormai essere chiaro che ormai “non possiamo pensare di poter competere, al livello globale, senza l’indispensabile ausilio dei nostri partner europei”. E il secondo appuntamento, il G7 di Taormina, sarà utilizzato dal governo Gentiloni per inserire “un approfondimento sul tema dell’innovazione e del lavoro nell’era della nuova rivoluzione produttiva e sulla conseguente necessita’ di adeguamento dei sistemi di welfare e delle politiche attive del lavoro”.
L’economia circolare, modello produttivo che riduce gli sprechi e tutela l’ambiente, per Mattarella può dunque essere in quest’ottica “una opportunità” “per contribuire allo sviluppo tecnologico, industriale e sociale dei paesi della sponda Sud del Mediterraneo”. Utilizzando tale modello si può anche creare un “circolo virtuoso” di crescita e sviluppo da cui tutti potremo trarre beneficio, alleviando anche “le pressioni cui le nostre societa’ sono oggi sottoposte in ragione di flussi consistenti di migranti definiti ‘economici'”.
Infine per il Capo dello Stato “lo sviluppo delle capacità di ricerca e innovazione rappresenta uno strumento decisivo per vincere la sfida della crescita e offrire lavoro, specialmente per le giovani generazioni”. Per questo si deve creare anche “una vera e propria ‘corsa’ tra istruzione e tecnologia, nella quale la prima deve essere in grado di mantenere il passo della seconda”, davanti a una “quarta rivoluzione industriale” che trasformando anche il tradizionale “lavoro in fabbrica” ha un impatto cruciale sul mondo del lavoro.