IL PROVVEDIMENTO

Antitrust, multa da oltre 3 milioni a Samsung Italia

L’authority sanziona la compagnia per pratiche di marketing “ingannevoli e aggressive”. Sotto accusa la pubblicità di alcune promozioni e la raccolta dati dei clienti. La società valuta il ricorso al Tar

Pubblicato il 10 Feb 2017

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L’Antitrust sanziona Samsung Electronics Italia con una multa da oltre 3 milioni di euro per operazioni promozionali scorrette. Il procedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, chiuso a fine gennaio e avviato anche su istanza delle associazioni di consumatori Federconsumatori Palermo e Unione Nazionale Consumatori, aveva messo nel mirino le modalità di pubblicizzazione e gestione delle numerose promozioni dell’azienda.

L’authority ha individuato una prima “pratica commerciale ingannevole ed aggressiva”. Da un lato, i messaggi pubblicitari presentavano gravi carenze informative sulla natura della promozione, sulle condizioni, limitazioni e modalità da seguire per ottenere il premio/vantaggio promesso, e dall’altro, le modalità di partecipazione erano particolarmente gravose.

Con riferimento al primo profilo di ingannevolezza, nei messaggi promozionali “non risultava evidente che, l’ottenimento del premio o del rimborso/sconto promesso non era immediatamente collegato all’acquisto del prodotto, come indicato nelle pubblicità, ma poteva essere ottenuto solo in un secondo momento, seguendo la procedura prevista per l’operazione a premio, di cui il consumatore veniva pienamente a conoscenza solo dopo avere acquistato il prodotto e dopo aver letto i termini e le condizioni integrali del Regolamento della manifestazione a premio”.

Con riguardo al secondo profilo di aggressività, “le procedure adottate erano tali da ostacolare i consumatori nella richiesta e nell’ottenimento del premio/vantaggio promesso, in quanto erano imposti una serie di adempimenti, talvolta ripetitivi, da effettuare entro un breve termine, cui si aggiungeva, in alcuni casi, la reiterata richiesta di produrre ulteriore documentazione (dichiarazioni del venditore, scontrini ed etichette Imei da produrre in originale); inoltre, in assenza di una connessione a internet (o di strumenti adeguati, quali smartphone o personal computer) e/o di un livello di alfabetizzazione informatica sufficiente, il cliente poteva non essere in grado di adempiere a tutti i passaggi previsti”.

L’Autorità ha inoltre accertato una seconda pratica commerciale aggressiva, collegata alla raccolta dei dati personali dei propri clienti per finalità di marketing adottata da Samsung fino al 15 agosto 2016. In particolare, una volta proceduto all’acquisto di un prodotto oggetto di promozione, Samsung richiedeva, come condizione obbligatoria per partecipare alla promozione, la registrazione alla piattaforma Samsung People e il consenso all’utilizzo dei suoi dati personali anche per finalità di marketing.

Non era, infatti, sufficiente informare il consumatore, solo in quel momento, che i dati personali sarebbero stati utilizzati allo scopo di effettuare campagne di marketing dedicate – spiega l’Antitrust – in quanto il consumatore, che aveva acquistato il prodotto in promozione nella prospettiva di ottenere un premio/rimborso/regalo, non poteva a quel punto esimersi dal fornire una serie di dati personali che esulavano dalla manifestazione a premio e dal consentire il trattamento degli stessi anche per finalità di marketing”.

Considerato che le misure correttive adottate nel corso del procedimento “incidono notevolmente sulle modalità di partecipazione alle manifestazioni a premio e che Samsung ha interrotto spontaneamente la seconda pratica contestata”, l’Autorità ha diminuito l’importo della sanzione amministrativa irrogata per la prima pratica a 2,125 milioni e l’importo della sanzione amministrativa irrogata per la seconda pratica a 975mila euro.

“Samsung Electronics Italia contesta integralmente il contenuto del provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ed evidenzia di essersi sempre adoperata per una gestione corretta ed efficiente delle proprie iniziative promozionali, al fine di tutelare i propri consumatori”, si legge in una nota che sottolinea come la società stia “valutando di presentare ricorso al Tar contro il provvedimento“. Inoltre l’azienda, prosegue la nota, “ha sempre veicolato un’informazione pubblicitaria corretta, adeguata alla tipologia di attività promozionale, ed è sempre alla ricerca di nuove modalità e strumenti innovativi per comunicare in modo efficace e trasparente, a tutto vantaggio dei consumatori, del mercato edei clienti”. Insoddisfatto, ma per diversi motivi, il Codacons che per voce del presidente Carlo Rienzi sostiene che “una sanzione da 3 milioni di euro rappresenta, per un colosso come Samsung, poco più che un solletico”.

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