LA PROPOSTA

“Una Convenzione di Ginevra per la cybersecurity”

A lanciare la proposta il presidente di Microsoft Brad Smith: “Serve un accordo fra Stati che difenda gli utenti dai rischi di Internet”

Pubblicato il 15 Feb 2017

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Per difendere i cittadini dagli hacker, una minaccia che ormai opera su scala globale scavalcando agilmente i confini nazionali, è necessario un accordo tra Stati, proprio come avvenne in tempo di guerra per la convenzione di Ginevra, questa volta però in chiave digitale. A lanciare l’idea, durante un discorso pronunciato a una conferenza sulla sicurezza informatica a San Francisco e successivamente pubblicato sul blog aziendale, è Brad Smith, presidente di Microsoft.

“E’ giunto il momento di chiamare i governi di tutto il mondo a unirsi, ad affermare le norme internazionali sulla cybersicurezza che sono emerse negli ultimi anni – afferma Smith – ad adottare norme nuove e vincolanti e a mettersi al lavoro per la loro attuazione”. “Proprio come i governi si sono uniti nel 1949 per adottare la quarta convenzione di Ginevra per la protezione delle persone civili in tempo di guerra – aggiunge il presidente di Microsoft – allo stesso modo abbiamo bisogno di una convenzione di Ginevra digitale che impegnerà i governi ad attuare le norme sviluppate per proteggere i civili su internet in tempi di pace”.

“Gli attacchi hacker da parte degli Stati si sono evoluti in attacchi ai civili”, prosegue Smith, e per questo è sempre più necessario “creare un’organizzazione indipendente che abbracci settore pubblico e privato”, per “indagare e condividere pubblicamente le prove che attribuiscono attacchi di stati-nazione a Paesi specifici”.

Nella nuova convenzione il ruolo della Croce Rossa viene attribuito alle compagnie tecnologiche, chiamate a fornire assistenza nella lotta ai cyberattacchi. Smith ha poi ricordato l’accordo Usa-Cina del 2015 contro la pirateria ai danni della proprietà intellettuale. Allo stesso modo, ha concluso, Usa e Russia possono “negoziare un accordo futuro per vietare attacchi hacker statali a tutti gli aspetti civili delle nostre infrastrutture economiche e politiche”.

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