IL CASO

Hollande in campo contro le “spie” online: “Servono misure specifiche”

Il Presidente della Repubblica francese chiede al ministero della Difesa un piano ad hoc in vista delle elezioni presidenziali. Timori per le ingerenze dall’estero dopo il caso degli hacker russi che avrebbero preso di mira il candidato di En Marche, Emmanuel Macron

Pubblicato il 15 Feb 2017

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L’eventualità che cybercriminali stranieri, magari assoldati da governi esteri, possano interferire nella campagna elettorale delle elezioni politiche in Francia preoccupa il presidente della Repubblica Francois Hollande, che chiede “misure specifiche” per contrastare il fenomeno. La presa di posizione, tramite una nota diffusa dall’Eliseo al termine del Consiglio Difesa, arriva dopo le accuse di ingerenza di hacker russi sulla campagna elettorale del candidato di En Marche, Emmanuel Macron.

“Il presidente della Repubblica – si legge nel comunicato – ha chiesto che gli siano presentati nel prossimo consiglio misure specifiche di vigilanza e protezione, incluso nel settore cyber, prese in occasione della campagna elettorale”.

Ieri i più stretti collaboratori di Macron avevano fatto appello al Governo affinché mettesse in campo tutti gli strumenti per evitare ingerenze straniere sul processo democratico. Su Le Monde, il segretario generale di En Marche!, Richard Ferrand, aveva denunciato “centinaia” se non “migliaia” di cyberattacchi giunti dai “confini” della Russia.

Secondo la Bfm-Tv, il sito del Movimento sarebbe stato vittima ieri mattina di un nuovo assalto informatico, restando inaccessibile per 9 minuti. Ferrand chiede di “non lasciare la Russia destabilizzare le presidenziali in Francia”. Inoltre, due media russi, Sputnik e Russia Today, sono finiti sulla graticola per aver recentemente pubblicato le voci su una presunta “doppia vita” di Macron, in particolare, quelle riguardo la sua ipotetica love
story segreta con il presidente di Radio France, Mathieu Gallet. Una relazione seccamente smentita con una battuta dal diretto interessato.

Gli hacker? Si tratta di accuse “assurde”, ha replicato ieri il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, smentendo ogni possibile azione per ostacolare la corsa del candidato “liberal” di 39 anni, oggi tra i favoriti per la conquista della poltrona più importante. Il portavoce ha poi
ribadito che mai e poi mai Mosca intende immischiarsi nella campagna francese. “Che in alcuni Paesi stranieri ci sia una campagna isterica anti-Putin è invece un fatto evidente”, ha concluso Peskov.

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