“Nell’era delle fake news e della post-verità, è necessario evitare il farweb e garantire i principi di una informazione veritiera e plurale, su qualsivoglia piattaforma, inclusi i nuovi media”. Lo dice il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio Martusciello, durante il suo intervento al seminario “Chi vincerà le elezioni: giornali, televisione o web? La campagna elettorale nell’era di internet in vista dell’appuntamento del 2018” promosso dal Corecom Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Consiglio Regionale. “È auspicabile – continua Martusciello – un’azione coordinata a livello nazionale ed europeo volta ad estendere i principi previsti per i media tradizionali anche alle piattaforme digitali, preso atto dell’ormai decisivo ruolo di queste ultime nella formazione del consenso”.
“Le ultime presidenziali americane hanno segnato un punto di svolta nel modo in cui i social media sono stati utilizzati come strumenti per la formazione del consenso, al punto che una giornalista per offrire un’immagine evocativa di questo fenomeno ha definito Donald Trump come il primo Facebook President”, ricorda Martusciello.
In Italia invece, anche per ragioni storiche legate al ruolo del servizio pubblico, il mezzo televisivo rimane ancora il principale canale d’informazione per i cittadini “anche se l’importanza della comunicazione online è in crescita e quest’ultima è ormai considerata il secondo canale d’informazione”, afferma il Commissario. Con riferimento al ruolo dell’Agcom, “pur in assenza di norme cogenti, l’Autorità ha istituito il ‘Tavolo tecnico per la garanzia del pluralismo e della correttezza sulle piattaforme digitali’ che studierà metodologie di rilevazione dei contenuti online, potenzialmente lesivi della correttezza e dell’imparzialità dell’informazione, promuovendo forme adeguate di autoregolamentazione”.
A livello europeo, conclude Martusciello, “l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha recentemente approvato la risoluzione su media e giornalismo online, al fine di avviare discussioni sulle misure necessarie per prevenire il rischio di distorsione delle informazioni o manipolazioni dell’opinione pubblica attraverso i social media e la Commissione Europea ha appena lanciato una consultazione pubblica su fake news e disinformazione on line”.