Il regolamento che stabilisce le norme tecniche per
l'informatizzazione del processo sia civile che penale è stato
firmato dal ministro della Giustizia Angelino Alfano e pubblicato
in Gazzetta Ufficiale. Lo rende noto Via Arenula sottolineando che
in questo modo si completa il quadro delle norme necessarie per
informatizzare i processi.
“Si tratta di una vera rivoluzione del sistema”, afferma Alfano
evidenziando il fatto che le “regole tecniche del processo
informatico si applicheranno, per la prima volta, anche al processo
penale, consentendo l'abbandono dei fascicoli cartacei e la
possibilità di effettuare notifiche per via telematica anche in
questo delicato campo processuale”.
“Con questo regolamento – continua Alfano – è stata prevista
l'adozione della posta elettronica certificata (Pec) per tutte
le comunicazioni processuali, consentendo ai professionisti e ai
cittadini di utilizzare questo moderno strumento di comunicazione,
che abbina la velocità dell'informatica alla certezza finora
garantita solo dalle notifiche cartacee”. Viene prevista,
inoltre, l'istituzione di un Portale dei servizi telematici del
ministero della Giustizia, che fornirà documentazione,
informazioni e istruzioni all'utenza e garantirà libero
accesso alle raccolte giurisprudenziali e alle informazioni
essenziali sullo stato dei procedimenti pendenti, disponibili in
forma anonima, così da consentire in particolare – viene
sottolineato in una nota – una fruizione diretta da parte dei
cittadini, in ottemperanza alle disposizioni del Codice
dell'Amministrazione Digitale.
Con questo regolamento viene attuata, poi, una forte spinta alla
dematerializzazione: la tenuta e la conservazione del fascicolo
informatico – è stato stabilito – esonera dall'obbligo di
formazione del fascicolo d'ufficio su supporto cartaceo, e che
i documenti probatori e gli allegati depositati in formato non
elettronico dovranno essere digitalizzati dalla cancelleria o la
segreteria dell'ufficio giudiziario. Le nuove regole tecniche
prevedono, inoltre, una importante semplificazione
dell'architettura dei servizi informatici ed una generale
semplificazione delle procedure tecnico-organizzative, con la piena
garanzia della massima riservatezza di tutte le comunicazioni
processuali.
“Questo ennesimo intervento – sottolinea Alfano – testimonia la
ferma volontà del governo di adottare interventi mirati a
garantire una giustizia più efficiente e rapida,
nell'esclusivo interesse dei cittadini. Una volontà attuata
mediante atti concreti, come queste norme che gli uffici di
competenza del ministero hanno elaborato e che smentisce quanti
ritengono che gli interventi in materia di giustizia del governo
Berlusconi siano dettati da interessi particolari”.
Il regolamento pubblicato in Gazzetta ufficiale – prosegue la nota
di Via Arenula – prevede anche un accrescimento del ruolo del
Consiglio Nazionale Forense, che diventa l'unica interfaccia
per il ministero della Giustizia verso l'avvocatura,
semplificando notevolmente i flussi di trasmissione degli albi
degli avvocati ai fini dell'identificazione. Previste inoltre
nuove e più efficaci disposizioni per consentire il pagamento di
tutte le spese del processo mediante i moderni strumenti di
pagamento online. Con il regolamento – spiega il ministero – si
termina l'opera di riscrittura delle regole
dell'informatica giudiziaria avviata prima con la legge n. 69
del 2009 e, quindi, dal decreto-legge in materia di efficienza del
sistema giudiziario del 29 dicembre 2009, n. 193, convertito dal
Parlamento all'unanimità con la legge n. 24 del 22 febbraio
2010.