Il Tar ha sospeso il pagamento di 25 milioni di euro richiesto
dall'Agcom a Telecom Italia per il mancato versamento dei
contributi per gli anni 2006-2010. Il ricorso della società
presieduta da Franco Bernabè è stato dunque accolto e il
provvedimento dell'Agcom è stato congelato fino all'11
maggio prossimo, data a cui è stata fissata la camera di consiglio
chiamata a decidere se confermare o meno la sospensione della
delibera in attesa della discussione nel merito del ricorso
presentato da Telecom Italia che chiede l'annullamento del
provvedimento Agcom.
"Sussistono i presupposti per la concessione della misura
cautelare provvisoria, valutato il danno e riservato al collegio
ogni ulteriore approfondimento in punto di rito e di merito",
si legge nella motivazione del Tar.
Con delibere analoghe, a dicembre del 2010, l'Autorità ha
richiesto a Vodafone e a Sky Italia il pagamento per il mancato
contributo per un totale rispettivamente di 14 e 6 milioni di
euro.
I provvedimenti fanno capo alle disposizioni della Finanziaria 2006
che imponeva agli operatori di telecomunicazione, per
quell'anno, di versare contributi nella misura dell'1,5 per
mille dei ricavi risultanti dall'ultimo bilancio approvato
prima della data di entrata in vigore della legge.
Per gli anni successivi l'Agcom ha stabilito, con apposita
delibera, le variazioni della misura e le modalità della
contribuzione, entro il limite massimo del 2 per mille dei
ricavi.
Telecom Italia contesta i criteri utilizzati per la formazione
della base imponibile su cui calcolare il contributo. L'Agcom
chiede di includere nei ricavi delle voci la cui esclusione non era
mai stata contestata negli anni precedenti. Telecom ricorda che per
legge i contributi devono essere destinati in modo esclusivo a fare
fronte alle spese funzionali all'attività dell'Authority,
che l'Agcom ha sempre chiuso in pareggio il proprio bilancio e
che non le è consentito di conseguire utili di esercizio. Per tale
ragione Telecom chiede di instaurare un meccanismo di compensazione
tra contributi già dati e futuri ovvero di ridurre
retroattivamente le aliquote su cui viene calcolato il contributo.