Il settore dell’informatica, dopo il farmaceutico è quello che ha realizzato il maggior incremento delle vendite nel 2020. È quanto emerge dall’indagine annuale dell’area studi Mediobanca sulle principali società italiane (SCARICA QUI IL REPORT). L’informatica ha chiuso il 2020 con un +48,4%, preceduta solo dal farmaceutico a +63,2%. Al terzo posto l’alimentare con il +39,3%.
Digital Bros, Allitude, Wiit, Ericsson IT Solutions & Services e Fincons le società che hanno registrato le migliori performance sul fronte del fatturato.
Lo studio analizza i bilanci di 3.437 aziende, suddivise in base al settore in cui operano. Nel dettaglio: 2.573 società industriali e di servizi, 252 holding, 27 Sim, 29 società di leasing, 39 di factoring e credito al consumo, 403 banche e 114 assicurazioni. Se nel 2020 l’insieme delle imprese industriali e di servizi ha consuntivato un calo del fatturato pari all’11,7%, per il 2021 l’Area Studi Mediobanca prevede un incremento dell’8% circa e un ulteriore +6,5% nel 2022.
La classifica dell’industria è dominata per fatturato dai grandi gruppi energetico-petroliferi pubblici: Enel (con un fatturato di 62,6 miliardi), Eni (44 miliardi) e Gse (26,3 miliardi). Le posizioni successive si aprono ad altri settori, come il manifatturiero che si impone con Fca Italy in quarta posizione e i servizi guidati da Telecom. In dettaglio, sei delle prime venti società appartengono al settore energetico (petrolifero o energia elettrica), otto alla gestione di infrastrutture o ai servizi (commerciali, di telecomunicazioni, di ristorazione, postali, distributivi o di trasporto), e sei alla manifattura (Fca Italy, Leonardo, Prysmian, Parmalat, Saipem e Fincantieri). Dieci gruppi sono a proprietà pubblica, cinque a controllo straniero (Prysmian di fondi esteri, Telecom di Vivendi ed Elliott, Parmalat della famiglia francese Besnier di Lactalis, Edison di EdF e Lidl Italia appartenente al gruppo tedesco Schwarz).