La piattaforma Smart Operation Brain del Crs4, il Centro di ricerca del Parco tecnologico della Sardegna, è ora al servizio degli operatori che devono occuparsi del la gestione sanitaria e sociale della fase 2 dell’emergenza Covid-19. Il centro infatti ha messo a disposizione il proprio sistema di elaborazione nella cornice del progetto di ricerca “Uniti si riparte”, che punta a rimettere in moto l’Italia intera nel corso della delicatissima fase 2 di convivenza con il coronavirus. Il suo ideatore e direttore è Pietro Stopponi, esperto in Digital Strategy e Innovazione della University of Chicago Booth School of Business.
“La piattaforma è stata adattata all’emergenza in corso ed è stata ribattezzata per l’occasione Smart Operation Brain – CoviDE (Coronavirus Digital Emergency)”, dichiara in una nota Lidia Leoni, direttrice del settore Partnership strategiche del Crs4. “Un sistema software in grado di visualizzare con grafici e per immagini, informazioni provenienti da fonti diverse come dati sanitari, governativi, economici, provenienti dai cittadini, da sensori IoT e da Internet, per gestire l’avvio della fase 2 dell’emergenza. La piattaforma centralizza le informazioni provenienti dalle diverse fonti del territorio, permettendoci di avere una visione della situazione dell’intera nazione e di focalizzare le informazioni sulle singole regioni o province facendo scattare in questa maniera eventuali lockdown di zona, in base alla fascia di rischio. Al momento”, conferma Leoni, “la piattaforma sarà testata con i dati provenienti dalla Regione Piemonte”.
Come funziona Smart Operation Brain – CoviDE
Questo strumento, oltre a centralizzare in un unico punto tutti i dati nazionali, regionali e provinciali messi a disposizione della protezione civile, permette di creare una visione d’insieme del quadro emergenziale, consentendo così ai decisori di controllare e intervenire dove è necessario. La piattaforma fornisce, in tempo reale, informazioni quali le analisi dei potenziali positivi, oppure evidenzia i “cluster di rischio” e fa analisi sullo storico dei dati in possesso. Può gestire i dati sui positivi Covid 19, distinti per ospedalizzati, in terapia intensiva, in quarantena a casa; il numero soggetti in quarantena per contatto con positivo; quelli in quarantena per spostamento da altre zone d’Italia; il numero dei deceduti e dei guariti.
Inoltre, con la georeferenziazione degli ospedali è possibile avere sotto controllo il numero dei pazienti malati, quelli in terapia intensiva, il numero dei tamponi (positivi e negativi), il numero dei posti liberi, il numero dei malati nei diversi reparti, nonché informazioni più generiche sull’inventario dei dispositivi disponibili (a partire da tamponi, respiratori e Dpi) e sul personale ospedaliero (in termini di turni e specializzazione). Ma il sistema può anche aiutare a gestire i mezzi di soccorso e individuare dove si trovano le postazioni di controllo di quanti si occupano della sicurezza dei cittadini.
Il Crs4 sta approntando un database che permetterà di condividere i risultati della campagna di test e la metodologia con la quale sono stati raccolti con il mondo della ricerca, a livello mondiale, attraverso gli Open Data. Il database consente di collegare l’inserimento dei singoli dati ad una specifica campagna di ricerca; di poter analizzare e confrontare i dati, accedendo alla metodologia utilizzata nella sperimentazione; di accedere ad un campione di test molto ampio.