L’INDAGINE

Gli europei sposano scienza e tecnologia: “Sconfiggeranno virus e climate change”

Lo studio realizzato da Eurobarometro evidenzia come tra le innovazioni più promettenti ci sia anche l’intelligenza artificiale. La commissaria Mariya Gabriel: “Elementi indispensabili per affrontare le sfide del futuro. Ma dobbiamo imparare a rispondere a chi è preoccupato e fare più attenzione alle questioni di genere”

Pubblicato il 24 Set 2021

ricerca

I cittadini europei ripongono molta fiducia nella scienza e nella tecnologia, tanto che quasi nove su 10, per l’esattezza l’86%, ritiene che abbiano e avranno un’influenza positiva sulle nostre vite per i prossimi 20 anni. Progressi che potranno essere raggiunti secondo il 92% degli europei utilizzando l’energia solare, per l’86% nel campo dei vaccini per la lotta alle malattie infettive, e per il 61% nel campo dell’intelligenza artificiale. A scattare la fotografia è la nuova indagine pubblicata da Eurobarometro, che si è concentrata sulla conoscenza e sull’atteggiamento dei cittadini europei verso la scienza e la tecnologia: si tratta della più vasta indagine di Eurobarometro tra quelle realizzate finora, e ha preso in esame le risposte di oltre 37mila partecipanti da 38 Paesi.

Dalla ricerca emerge che l’82% del campione dimostra interesse verso questi temi, mentre il 54% sarebbe ben disposto a frequentare municipi, musei e biblioteche per iniziative mirate a migliorare le proprie conoscenze scientifiche e tecnologiche.

Dallo studio emerge inoltre il fatto che le aspettative e l’impegno dei cittadini europeo verso il mondo dell’innovazione è vissuto negli ultimi anni un trend di crescita, con un focus particolare, rispetto ai settori più promettenti per il futuro, su assistenza medico-sanitaria e la lotta contro i cambiamenti climatici, mentre l’interesse per le nuove scoperte mediche è passato negli ultimi 11 anni a coinvolgere l’86% degli europei, contro l’832% del 2010.

“Ci rassicura osservare un atteggiamento globalmente positivo verso la scienza e la tecnologia, dal momento che sono indispensabili per rispondere al coronavirus, ai cambiamenti climatici, alla perdita di biodiversità e a tutta una serie di altre sfide pressanti – afferma Mariya Gabriel, Commissaria Ue per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani – Allo stesso tempo dobbiamo rispondere ai cittadini preoccupati che i benefici apportati da scienza e tecnologia non siano equamente distribuiti, prestare maggiore attenzione alla dimensione di genere nei contenuti della ricerca e riflettere sui modi in cui i cittadini e gli altri portatori di interessi possano essere maggiormente coinvolti nelle attività di ricerca e innovazione”.

Indirizzando l’attenzione sulle sfide più importanti per il futuro, la ricerca parte dall’evidenziare come per il 57% dei cittadini europei scienza e tecnologia aiutano soprattutto a migliorare la vita di coloro che stanno già economicamente bene, senza prendere in considerazione le differenze tra i bisogni delle donne e quelli degli uomini (23 %). Emerge inoltre una generalizzata convinzione che i ricercatori di Cina, Stati Uniti e Giappone siano più avanti nella ricerca rispetto a quelli europei.

I driver principali per diffondere le principali innovazioni nel campo della scienza e della tecnologia è per la maggior parte degli europei la televisione (63%), seguita dai sociale  dai blog (29%), dai giornali su carta e online (24%).

La ricerca evidenzia inoltre come il 72% degli europei chieda ai rispettivi governi di assicurare che le nuove tecnologie vadano a beneficio di tutti, mentre secondo il 79% del campione i governi dovrebbero esigere anche dalle imprese private una risposta ai cambiamenti climatici.

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