Si rafforza il polo tecnologico di Open Hub Med in Sicilia, progettato da In-Site. L’hub di Carini (Palermo) rappresenta la prima sede tecnologica neutrale e carrier-independent nel Sud Italia e ospita apparati tecnologici di operatori, content provider, imprese e PA ed è sede di un polo del Mix, il maggiore Internet Exchange italiano.
Sulla spinta dell’aumento di traffico dati il polo potrà ora contare su due nuove IT Data Room per un totale di circa 150 mq, l’attivazione di 42 nuovi rack, una ridondanza 2N e una potenza pari a 3-6 kW/rack. Sono stati attivati inoltre 3 backhauling terrestri di altrettanti cavi sottomarini (Sea-ME-WE 5, Aee-1 e Mena), ciascuno remotizzabile in OHM mediante le infrastrutture in fibra dei carrier consociati.
A oltre tre anni dalla nascita, il polo rappresenta, fa sapere una nota, “un asset fondamentale per la digitalizzazione del Paese e la ripartenza dell’Italia dopo l’emergenza Covid-19”.
Membri di Ohm sono Interoute, Eolo, Mix, Supernap Italia, Equinix Italia, VueTel Italia, Fastweb, Rete XMed, Retelit, In-Site, Italtel.
Nuove risorse per Tlc e content provider
“Open Hub Med è una realtà nata da un progetto innovativo e fortemente ambizioso, volto a rendere l’Italia un ponte tra le infrastrutture internet Europee e quelle di Asia, Medio Oriente e Nord Africa – dice Valeria Rossi, presidente di Open Hub Med -. Oggi siamo fieri di poterne annunciarne un significativo ampliamento che metterà a disposizione degli operatori di telecomunicazioni nazionali e internazionali, dei grandi fornitori di contenuti e di servizi cloud e delle aziende italiane nuove risorse, consolidando il suo modello aperto per lo scambio del traffico Internet nel bacino mediterraneo”.
In questi anni Open Hub Med ha infatti velocizzato il processo di investimenti in infrastrutture in Sicilia e dalla Sicilia verso il Nord Italia e l’Europa a vantaggio dello sviluppo di un ecosistema digitale che copra l’intera penisola vista, nel suo insieme, come un hub digitale neutrale nella geografia del traffico dati internazionale.
Data center nuovi asset strategici
“Abbiamo creduto fin dall’inizio che questo hub avesse tutte le potenzialità per diventare un punto strategico per la digitalizzazione dell’Italia e dell’Europa – dice spiega Pietro Matteo Foglio, Ceo & Founder di In-Site e socio di Open Hub Med -. La crescita esponenziale del traffico dati degli ultimi anni e le diffuse esperienze di smart-working, e-learning ed e-commerce di questi mesi di emergenza ci devono far riflettere sull’importanza di ospitare sul suolo italiano centri tanto nevralgici. I data center oggi, come le banche durante il Rinascimento, sono realmente asset strategici, capaci di offrire vantaggi competitivi notevoli”.
Open Hub Med offre “capacità, sicurezza e resilienza – si legge ancora nella nota – per far fronte all’aumento del traffico internet, in particolare in un’area come quella del Mediterraneo, snodo naturale dei cavi sottomarini che collegano India, Medio ed Estremo Oriente con Africa, Europa, Sud e Nord America”.
Fin dalla sua origine, Open Hub Med si è posto l’obiettivo di diversificare le tratte che collegano i punti di atterraggio dei cavi sottomarini in Sicilia con l’Europa (a favore di quelle terrestri), offrire servizi di interconnessione e peering ai Paesi del Mediterraneo grazie a una posizione privilegiata e molto neutrale per ridurre la latenza del traffico tra le reti e contribuire alla creazione di un mercato di trasporto dati in Italia più competitivo, come avviene nei grandi modelli di successo degli hub europei.
La fase uno ha previsto la realizzazione di una IT Data Room e una TLC Room. A oggi sono già sei i carrier nazionali e internazionali presenti e gli Internet Service Provider locali (ISP) raggiungono quota dieci. Nella sua sede Open Hub Med ospita uno dei maggiori fornitori di contenuti europei ed è stato eletto quale sede di disaster recovery da alcune note aziende italiane.