Walmart dice addio ai robot e sceglie gli umani. E’quanto rivela un rapporto del Wall Street Journal, secondo cui il grande rivenditore, dopo un periodo di affidamento alle macchine per il controllo degli scaffali nei vari punti vendita, ha deciso di chiudere il contratto con il fornitore robotico a vantaggio dei dipendenti un carne ed ossa, cui ha capito di poter facilmente assegnare le stesse mansioni.
Il rapporto, basato sulle confidenze di fonti vicine al gruppo, afferma che Walmart ha recentemente tagliato i ponti con Bossa Nova Robotics. Un portavoce di Walmart, in particolare, ha rivelato al WSJ che, nel momento in cui il contratto è stato chiuso, negli oltre 4.700 negozi erano attivi circa 500 robot.
Raddoppiate le vendite nel secondo trimestre
Walmart ha registrato una crescita significativa durante la pandemia da coronavirus, frutto dei tanti acquisti da parte degli americani di carta igienica, prodotti in scatola, puzzle e articoli vari. Le vendite online dell’azienda sono quasi raddoppiate nel secondo trimestre. E ciò ha dato vita a una nuova sfida per il grande rivenditore: rifornire rapidamente gli scaffali e assicurarsi di avere l’inventario giusto a portata di mano.
In una recente intervista su “Squawk Box” della Cnbc, il Ceo di Walmart Doug McMillon ha affermato che gli esaurimenti sporadici delle scorte continuano a essere un problema. Ha detto che, se potesse cambiare qualcosa dell’attività di Walmart, sarebbe la possibilità di “avere un livello di scorte ancora più alto”.
Secondo il rapporto del Journal, Walmart ha ora escogitato modi semplici ed economici per gestire i prodotti sugli scaffali con l’aiuto dei suoi lavoratori, piuttosto che con i robot. Il rapporto afferma anche che anche l’amministratore delegato di Walmart, John Furner, nutre una certa preoccupazione per le possibili reazioni degli acquirenti davanti ai robot.
Ma le sperimentazioni “tech” non si fermano
Tuttavia, Walmart sta proseguendo con altre sperimentazioni basate sulla tecnologia. La scorsa settimana, il rivenditore ha affermato che trasformerà quattro negozi in laboratori di e-commerce che testano strumenti digitali e diverse strategie di rifornimento rapido degli scaffali nonché di evasione degli ordini online.