La Germania cerca il compromesso politico sul caso Huawei, tra l’appello della cancelliera Angela Merkel a non escludere il vendor dai progetti 5G tedeschi e la spinta dell’opposizione a mettere al bando il fornitore di Shenzen per motivi di cybersicurezza. Ora l’ultima bozza della legge sulla Sicurezza It del Parlamento tedesco (vista in anteprima da Reuters) vorrebbe imporre al governo di raggiungere ampio consenso basato su solide prove prima di decidere che un vendor di apparati di telecomunicazione rappresenti una minaccia per la sicurezza nazionale e venga bandito dalle reti 5G. Di fatto il Parlamento costringe la coalizione di governo a trovare una quadra sul caso Huawei e rende più difficile l’estromissione dell’azienda cinese dal roll-out delle nuove reti.
L’Spd contro Merkel: chiesto il potere di veto
La nuova versione della legge tedesca sulla Sicurezza It arriva dopo un lungo braccio di ferro all’interno della coalizione di governo guidata dalla Merkel, fortemente divisa su quali meccanismi debbano giudicare se un vendor è “sicuro”. La bozza di legge prova a creare un punto di incontro tra le due visioni opposte della cancelliera, che vuole difendere le relazioni commerciali con la Cina, e i partner della coalizione del Partito socialdemocratico (Spd) che, guidato dal ministro degli Esteri Heiko Maas, sono pronti al “ban” su Huawei.
In particolare, l’Spd vuole partecipare al gruppo di lavoro che deciderà i criteri per un eventuale “ban” e ha anche chiesto di dare al ministro degli Esteri potere di veto sull’autorizzazione ai fornitori di attrezzature di telecomunicazione a operare in Germania.
Berlino rende più complicato bandire Huawei
Nella nuova versione della legge sulla Sicurezza It il Parlamento propone un compromesso: la creazione di una commissione composta da rappresentanti degli uffici della Cancelleria e dai ministri dell’Interno, dell’Economia e degli Esteri. Questo gruppo di lavoro dovrà trovare un consenso sul tema dei vendor Tlc e della cybersicurezza. Se non riuscirà a trovare l’accordo la materia passerà agli altri ministri. Se i ministri non raggiungeranno un’intesa, l’escalation continuerà e la materia passerà attraverso le procedure previste per legge per dirimere le dispute all’interno del governo.
Si tratta di un processo tortuoso che esige che un eventuale divieto sia basato su prove inconfutabili dei pericoli per la cybersecurity e su un ampio consenso politico.
L’approvazione della legge, che dovrebbe arrivare a dicembre, sarebbe una vittoria politica per la Merkel e, secondo i commenti dei media Usa, una vittoria tattica per Huawei. Ma si tratta di una buona notizia anche per i tre operatori mobili tedeschi – Deutsche Telekom, Vodafone e Telefonica Deutschland – che usano gli apparati del fornitore cinese e che hanno più volte sottolineato che rimpiazzarli costerebbe miliardi di euro e ritarderebbe notevolmente la realizzazione delle reti 5G in Germania.
Uk, multe alle telco che non rispettano il “ban”
La Germania prende così le distanze da altri Paesi europei che hanno già deciso per il “ban”. La Gran Bretagna, in particolare, dopo aver deciso di vietare l’impiego delle attrezzature di Huawei nelle nuove reti 5G intende anche introdurre un sistema di sanzioni per le telco che dovessero violare il bando: le multe arrivano fino al 10% del fatturato o 100.000 sterline al giorno.
La legge presentata in Regno Unito – Telecommunications (Security) Bill – alza gli standard Uk per la sicurezza delle reti e vieta il ricorso a fornitori considerati rischiosi. Il divieto di usare prodotti Huawei nelle reti 5G britanniche sarebbe valido dalla fine del 2027 e fondato sulla considerazione che, avendo gli Stati Uniti imposto sanzioni sulla tecnologia per i chip, le aziende cinesi non possono più essere ritenute fornitori affidabili. I benefici delle reti in fibra e 5G si possono realizzare sono se tali reti sono sicure e resilienti, ha sottolineato il Digital Secretary Oliver Dowden.
Secondo le nuove regole istituite dal Regno Unito, gli operatori mobili devono anche sostituire le attrezzature Huawei presenti nelle loro reti con quelle di vendor alternativi.
La Francia non ha messo in atto un bando simile a quello inglese ma sta valutando comunque l’esclusione del vendor cinese dalle parti core della rete.
La Svezia aveva escluso le attrezzature di Huawei dalle reti 5G, ma il ban è stato ribaltato da una sentenza del tribunale cui la società cinese aveva fatto ricorso e la questione resta in sospeso.