Polizia di Stato, Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) e Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo uniscono le forze per contrastare in modo più efficace i crimini informatici. Ieri infatti è stato sottoscritto al Viminale un protocollo per lo scambio di informazioni e di buone pratiche che servirà a strutturare i flussi condivisi. L’iniziativa arriva anche a seguito delle recenti modifiche legislative che hanno dettato una nuova disciplina sul necessario raccordo tra l’organismo nazionale di resilienza cibernetica, l’ufficio del coordinamento investigativo nazionale e antiterrorismo e l’organo investigativo che si occupa dei più gravi reati informatici.
Gli ambiti su cui si estende l’accordo
“Si tratta di attività ostili, spesso legate all’azione di organizzazioni criminali internazionali e di attori che possono operare anche al servizio di entità di tipo statuale, mirate ad aggredire la superficie digitale del Paese con attacchi dagli effetti sempre più pervasivi e pericolosi”, si legge in una nota della Polizia di Stato. Il protocollo definisce, quindi, le modalità del reciproco scambio informativo, con lo scopo anche di contemperare le esigenze dell’accertamento giudiziario con quelle, altrettanto importanti, di resilienza operativa dei sistemi e dei servizi impattati, per una loro più immediata ripresa funzionale.
“Con la sigla dell’odierno protocollo, la Polizia di Stato attiva le risorse e le capacità della Polizia postale che, attraverso la rete dei Centri operativi presenti su tutto il territorio, è oggi chiamata ad offrire il proprio supporto alle procure distrettuali nell’attività investigativa, favorendo il dialogo tra le istanze della resilienza e quelle del contrasto alla criminalità informatica”, commenta il capo della Polizia Vittorio Pisani.
Un protocollo che rafforza poteri e responsabilità
Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo ha sottolineato che “il protocollo adottato costituisce un importante strumento di sostegno dell’azione di contrasto delle minacce criminali alla sicurezza cibernetica nazionale che le procure distrettuali sono chiamate a svolgere in un quadro normativo che ne rafforza significativamente poteri e relative responsabilità”.
Come ha infine sottolineato il direttore generale dell’Acn, Bruno Frattasi, si tratta di “un accordo molto importante per l’agenzia, che suggella e rafforza la cooperazione istituzionale, con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e la specialità della Polizia di Stato, per finalità che coniugano, nell’equilibrio voluto dal legislatore, le esigenze di giustizia con quelle di resilienza cibernetica”.