Barriere alla brand safety
I marketer sono impegnati a capire come garantire in modo efficace la brand safety. Il 64% afferma che non sia semplice implementare una soluzione efficace di sicurezza e il 57% sostiene che la propria soluzione attuale sia troppo costosa. Ancora il 64% ha dichiarato che garantire la sicurezza del marchio nelle campagne ha un impatto negativo sulle prestazioni di tali contenuti. Il 71% ha difficoltà a raggiungere l’obiettivo fornendo il giusto contenuto al giusto pubblico.
Infine il 77% degli operatori di mercato prevede che le normative sui dati, come la Gdpr europea, renderà sempre più difficile raggiungere il pubblico utilizzando dati di terzi. Ciò significa che un targeting contestuale avanzato diventerà essenziale per creare nuovi tipi di pubblico.
Le nuove priorità per i marketer
Il 62% degli intervistati ammette che il panorama dei media digitali è diventato troppo complesso ed è, quindi, chiaro che gli operatori di marketing sono alla ricerca di relazioni più efficienti e trasparenti con i vendor ad tech. Il 64% vede come una priorità ridurre il numero di fornitori nella propria supply chain e il 76% vuole dare la priorità ad avere maggiore trasparenza nella digital display inventory.
Quando si vuole definire chi sia responsabile della brand safety, il 38% dei marketer afferma che lo è il brand stesso, mentre solo il 24% sostiene che riguardi anche i fornitori di Dsp e altri fornitori ad tech.
L’80% dei marketer afferma che raggiungere sia l’audience che il target contestuale su scala è o critico o una priorità per il prossimo anno. Tra questi marketer, il 78% prevede di migliorare le proprie capacità di targeting contestuale nello stesso periodo.