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Cybercrime finanziario, così l’Europa ha bloccato truffe per 22 milioni di euro

Presentato a Roma Eu-Of2Cen, progetto ideato dalla Polizia di Stato e finanziato dall’Ue: una piattaforma per lo scambio in tempo reale di informazioni con gli istituti bancari consente l’early warning e la gestione delle frodi telematiche. Il capo della Polizia Franco Gabrielli: “Mai come oggi la condivisione delle informazioni è fondamentale”

Pubblicato il 11 Apr 2018

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Cybercrime finanziario, nasce una piattaforma dedicata. Eu-Of2Cen, sistema ideato dalla Polizia e finanziata dall’Ue per combattere il crimine informatico finanziario, è stata presentato oggi a Roma dal capo della Polizia Franco Gabrielli e dal direttore della Polizia Postale Nunzia Ciardi. Si tratta di un sistema che permette la raccolta e la condivisione di “early warnings” in arrivo sia dalle banche che dalle Forze di Polizia che, per la condivisione, utilizzano un canale di comunicazione “protetto”. La piattaforma consente la gestione e l’analisi delle informazioni, informando in tempo reale i partners, anche privati, nel caso di riscontro positivo.

La piattaforma si inserisce all’interno del progetto europeo Of2Cen (Online Fraud Cyber Centre Expert Network), strumento grazie al quale solo nel 2017 sono state bloccate transazioni, frutto di frodi telematiche commesse attraverso sofisticati strumenti informatici (phishing, ceo fraud, Bec fraud) per un ammontare di 22 milioni di euro, recuperando somme già oggetto di disposizioni bancarie in frode, pari a 900.000 euro.

Il progetto è realizzato con capitali Ue del programma Isfp (Fondo sicurezza interna). Il Consorzio, coordinato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha visto la partecipazione della Polizia francese, ungherese e della Guardia Civil spagnola, delle Università di Modena – Reggio Emilia e Trento e di importanti partners del settore privato quali Poste Italiane, ABI Lab, Deloitte, SIA. In qualità di Advisor, hanno preso parte al Progetto anche Europol – con la sua componente EC3 – centro per il contrasto al cybercrime, la Federazione Bancaria Europea (EBF) ed i gruppi bancari UniCredit ed Intesa Sanpaolo.

Il progetto ha un doppio l’obiettivo. Dal punto di vista strategico la partnership pubblico-privato con il coinvolgimento di Europol, forze di polizia e banche, che consentirà alle forze di polizia di avere a disposizione analisi aggiornate sui modus operanti e sui trend degli attacchi cyber. Dal punto di vista più strettamente operativo si punta invece a un incremento della capacità di rilevare bloccare in tempo reale le transazioni sospette, migliorando la capacità di identificazione dei gruppi criminali internazionali e anticipando le truffe attraverso l’analisi delle minacce emergenti.

Mai come oggi la condivisione delle informazioni è fondamentale – ha sottolineato Gabrielli – Il valore aggiunto di questa piattaforma è far sì che la mole di dati che il privato gestisce quotidianamente e le informazioni che il pubblico è chiamato in qualche modo a dover controllare, trovino un momento di incontro”. Le attività illecite pesano “enormemente” sulla crescita del paese, “sia in termini dei danni prodotti sia per la credibilità del sistema” dice Gabrielli.

I numeri del cybercrime “sono impressionanti” ha spiegato Ciardi. Negli ultimi cinque anni “il crimine economico finanziario su internet è quintuplicato, i costi del crimine informatico da 100 miliardi di dollari sono passati a 500 miliardi e oltre un miliardo di persone al mondo sono state toccate da questi crimini”. Dunque “è necessario agire tempestivamente e con grande efficacia”. La piattaforma darà modo “di condividere con paesi e banche europee tutti i dati necessari ad un’investigazione efficace e ad un recupero tempestivo delle somme fraudolentemente sottratte. Il tempo è un fattore fondamentale, quando si dispongono pagamenti di somme cospicue, i soldi spariscono in pochissimi minuti”.

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