L’Unione Europea non è “al momento” pronta ad affrontare la “minaccia globale posta dal cybercrimine”. L’avvertimento arriva dal vicepresidente della Commissione responsabile per il Digital Single Market, Andrus Ansip, in un discorso durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Nessun Paese può combattere da solo contro il cybercrime: noi tutti siamo a rischio, e noi tutti dobbiamo lavorare insieme”. Ma in Europa “non ci siamo coordinati a sufficienza per fare fronte comune”.
“Le cyber-minacce evolvono tanto rapidamente quanto la tecnologia”, ha ricordato Ansip: “un attacco può arrivare da un hacker per obiettivi politici, o per motivi finanziari. Può essere una minaccia fatta per ottenere un riscatto, una minaccia ibrida o perfino cyber-spionaggio condotto da uno stato”. Il paese di Ansip, l’Estonia, era stato il primo a subire un violento cyber-attacco in provenienza dalla Russia nel 2007.
I responsabili europei sono in particolare sempre più preoccupati dalle operazioni russe di pirateria informatica e di propaganda, che potrebbero condizionare i risultati di elezioni negli Stati membri. I cyber-criminali attaccano “partiti politici ed elezioni”, ha ricordato Ansip: “questo rischio per il nostro processo democratico è reale e va preso molto seriamente”. Ma in pericolo ci sono anche “infrastrutture critiche, come trasporti, energia, banche, sanità. Nessun settore è immune rispetto a un attacco” , ha detto Ansip. La Commissione sta lavorando sul fronte della regolamentazione, ma Ansip ha chiesto agli Stati membri di “lavorare più strettamente insieme in modo da ridurre il rischio” e di “investire di più nella cyber-sicurezza”.