LO STUDIO

Cybersecurity, adesso tocca ai Millennials: ma sono pronti?

Cresce la domanda di professioni legate alla sicurezza IT, ma i giovani sembrano più interessati a sviluppare nuove tecnologie che a proteggere quelle attuali. La fotografia scattata da Eset

Pubblicato il 19 Lug 2017

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I Millennials sono poco interessati alla cybersecurity. Secondo i ricercatori di Eset molti professionisti esperti di sicurezza stanno raggiungendo l’età pensionabile, mentre molti degli studenti di oggi trovano più appetibile creare la tecnologia del futuro piuttosto che proteggere quella attuale. Eppure le statistiche dimostrano che la domanda di professionisti della cyber security sta crescendo 3,5 volte più velocemente rispetto al mercato del lavoro IT e 12 volte più velocemente rispetto al mercato complessivo del lavoro. Inoltre gli ultimi e famosi attacchi informatici come quello di WannaCryptor confermano quanto sia importante la sicurezza dei dati e la formazione di nuovi professionisti del settore.

Secondo un recente studio del Centro per la Sicurezza Informatica e l’Educazione (CCE), il vuoto lasciato dai pensionati verrà colmato da una forza lavoro nella sicurezza informatica estremamente più diversificata rispetto a quella attuale, sia dal punto di vista della provenienza che del genere; infatti il 78% dei baby boomer (i nati tra il 1945 e il 1964) attualmente impegnati nel settore è Caucasico, mentre per i Millennials questa percentuale scende al 65%.

L’introduzione di giovani leve potrebbe aiutare inoltre a bilanciare la tendenza sul genere, considerato che fino al 2015 le donne hanno occupato solo una posizione su 10 nel settore della sicurezza informatica ma che queste rappresentano attualmente più della metà della popolazione e dell’attuale forza lavoro.

I Millennials non sono solo una forza lavoro diversificata ma sono anche positivi e aperti al cambiamento: il 58% dei Millennials sono ottimisti rispetto alla ripresa delle loro società ad un anno da una violazione informatica (rispetto al 48% dei Boomers) e sono più propensi a cambiare volontariamente tipo di lavoro, non a causa della scarsa soddisfazione del loro impiego ma per ottenere maggiori vantaggi professionali.

Come sarà composto il settore nel futuro ancora non è chiaro. Ma lo studio appena citato ha rivelato che il 37% dei giovani adulti oggi considera più appetibile una carriera nella sicurezza informatica rispetto a un anno fa. E così, seppure sia acclarata l’esistenza di un significativo gap nelle competenze in materia di sicurezza informatica, l’entusiasmo e l’interesse per questo settore in continua crescita sono in deciso aumento.

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