Creare un nuovo centro di ricerca per la sicurezza cibernetica, che dovrà essere la punta di diamante in Europa nell’R&D e avrà il compito di assegnare alle aziende “certificati di sicurezza” per prodotti e servizi secondo standard riconosciuti in tutta Europa. E’ uno dei punti qualificanti della nuova strategia europea di politica industriale, presentata a Bruxelles da Jyrky Katainen, vicepresidente con delega a lavoro, crescita, investimenti e competitività, ed Elzbieta Bienkowska, commissario europeo per il mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le piccole e medie imprese.
Insieme al centro di ricerca la Commissione sta lavorando a una proposta di regolamento che faciliti la circolazione all’interno dell’Unione dei dati non personali, per dare una spinta alla modernizzazione del settore industriale rendendo più semplice l’utilizzo delle tecniche di big data analytics.
Ma la proposta presentata ieri non si limita alla cybersecurity: le misure messe in campo dalla Commissione intervengono anche sulla semplificazione dell’accesso alle gare d’appalto pubbliche, sulla creazione di un’economia circolare della plastica, sulla promozione di innovazione e creatività con un nuovo sistema di protezione dei brevetti, e sulla mobilità a basse emissioni.
“Accettando i cambiamenti tecnologici, convertendo gli investimenti per la ricerca in idee imprenditoriali innovative e continuando ad agire da precursori nella creazione dell’economia circolare e a basse emissioni di carbonio creeremo le premesse per un’industria europea intelligente, innovativa e sostenibile”, afferma Katainen.
“Parlare di politica industriale – aggiunge Bienkowska – vuol dire rendere le nostre industrie in grado di concretizzare la crescita sostenibile e creare occupazione per le nostre regioni e i nostri cittadini”.
“L’UE perseguirà una politica internazionale in questo settore, promuovendo un ciberspazio aperto, libero e sicuro – afferma Federica Mogherini, alta rappresentante/Vicepresidente – sosterrà gli sforzi volti a sviluppare norme di comportamento responsabile da parte degli Stati e applicherà norme di diritto internazionale e misure volte a rafforzare la fiducia nella cibersicurezza.”
“Nessun paese può affrontare da solo le sfide in materia di cybersicurezza – dichiara Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale – Le nostre iniziative rafforzano la cooperazione in modo che i paesi dell’UE possano trovare insieme una soluzione. Proponiamo anche nuove misure volte a stimolare gli investimenti nell’innovazione e a promuovere l’igiene cibernetica.”
“Dobbiamo lavorare insieme per sviluppare la nostra resilienza, guidare l’innovazione tecnologica, irrobustire la deterrenza, rafforzare la tracciabilità e la responsabilità e sfruttare la cooperazione internazionale per promuovere la nostra cibersicurezza collettiva”, sottolinea Julian King, Commissario dell’Unione europea responsabile per l’Unione della sicurezza.
“Dobbiamo rafforzare la fiducia dei cittadini e delle imprese nel mondo digitale, soprattutto in un momento in cui i ciberattacchi su vasta scala sono sempre più frequenti – dice Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali – Standard di cibersicurezza elevati devono diventare il nuovo vantaggio competitivo delle nostre imprese”.
Sulla base dell’esperienza dell’attuale Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (Enisa), la nuocva agenzia, si legge in una nota della Commissione Ue, avrà il mandato permanente di assistere gli Stati membri nel prevenire i ciberattacchi e rispondere agli stessi in modo efficace. L’agenzia migliorerà la capacità di reazione dell’Unione organizzando ogni anno esercitazioni paneuropee di cibersicurezza e garantendo una migliore condivisione delle conoscenze e delle attività d’intelligence sulle minacce mediante la creazione di centri di condivisione e analisi delle informazioni. Essa contribuirà all’attuazione della direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi di informazione che prevede obblighi di segnalazione alle autorità nazionali in caso di incidenti gravi.
L’agenzia per la cibersicurezza contribuirebbe altresì, prosegue il comunicato, a istituire e attuare il quadro di certificazione paneuropeo che la Commissione propone per garantire che i prodotti e i servizi siano sicuri sotto il profilo cibernetico. Proprio come le etichette alimentari dell’UE, grazie alle quali i consumatori possono fidarsi di ciò che mangiano, i nuovi certificati europei di cibersicurezza garantiranno l’affidabilità di miliardi di dispositivi (“internet degli oggetti”) che oggi fanno funzionare le infrastrutture critiche, quali le reti energetiche e di trasporto, ma anche di nuovi dispositivi di largo consumo, come ad esempio le automobili connesse. I certificati di cibersicurezza saranno riconosciuti in tutti gli Stati membri, contribuendo in tal modo a ridurre gli oneri amministrativi e i costi per le imprese