“Rispettiamo la sovranità degli Stati membri, ma sappiamo anche che nel 50 per cento di essi i Cert, Computer Emergency Response Team, centri di risposta alle emergenze informatiche, non sono in grado di proteggere le reti”. Lo afferma sul sito Euractiv Andrus Ansip, commissario Ue al Digital sigle market, annunciando che la normativa europea che entrarà in vigore il prossimo anno obligherà gli stati membri a munirsi di centri di difesa in grado di rispondere ad eventuali emergenze informatiche.
“Sappiamo che ci sono in tutto 5 o 6 Cert pronti a rispondere operativamente a eventuali minacce 24 ore al giorno e sette giorni su sette – prosegue Ansip – ma è necessario che questa capacità sia funzionale a livello europeo”.
Tra le iniziative che la commissione ha in agenda c’è anche un nuovo programma di certificazione per misurare il grado di protezione dei prodotti tecnologici, mirata a garantire i livelli minimi di sicurezza informatica.
La misura dovrebbe rientrare nella proposta di legge firmata dallo stesso Ansip, insieme alla nuova commissaria all’Economia digitale, Mariya Gabriel, che mira ad allargare i poteri dell’Enisa, l’Agenzia Ue con sede ad Atene che si occupa di cybersecurity e che da tempo chiede, senza successo, più fondi a Bruxelles. Il provvedimento inquadrerà queste norme all’interno di una strategia europea per la cybersecurity.