“Sono fortemente preoccupato perché, come ha detto il ministro Colao in maniera molto netta e chiara, la stragrande maggioranza della struttura cibernetica di questo Paese sotto il profilo pubblico presenta fortissime criticità”. Sono le parole di Franco Gabrielli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, pronunciate durante l’audizione davanti alle Commissioni Affari costituzionali e Trasporti, dove è intervenuto come autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. L’audizione è stata programmata nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 14 giugno 2021 n. 82, “Disposizioni urgenti in materia di Cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di Cybersicurezza e istituzione dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale”.
La scelta di ricorrere a un decreto d’urgenza, è motivata dalla necessità per il Paese di dotarsi “quanto prima di una struttura che dev’essere costruita con tempistica fortemente compressa. Stiamo elaborando alcuni emendamenti – ha aggiunto – che hanno per oggetto la definizione della sicurezza non solo cibernetica ma anche di un’agenzia nazionale che abbia come obiettivo al resilienza cibernetica”.
”Lo stato dell’arte in Italia è abbastanza critico, stiamo arrivando un po’ tardi sull’argomento – ha aggiunto Gabrielli – se consideriamo che in Germania l’agenzia sulla cybersecurity ha visto le sue origini nel 1991 e oggi dispone di circa 1.200 persone”, mentre “la Francia ha un’agenzia che è operativa dal 2009 e ha oltre 1.000 dipendenti”.
“L’Agenzia non si pone in contrapposizione a niente e a nessuno, è semplicemente una scelta – che io ritengo assolutamente pertinente – che il Governo ha fatto e che il presidente del Consiglio ha fortissimamente voluto – spiega il sottosegretario – dare al nostro Paese una struttura che fosse nella condizione di svolgere adeguatamente e principalmente una funzione sotto il profilo della resilienza cibernetica”.
Poi Gabrielli ha dato la sua visione del contesto in cui si inseriscono la nuova agenzia e la strategia nazionale sulla cybersecurity per come viene delineata dal decreto: “C’è l’esigenza di collocare questa materia nell’ambito delle sicurezza nazionale ma al tempo stesso di renderla profondamente distinta dall’attività del comparto di intelligence – spiega il sottosegretario – Dall’ambito d’azione dell’Agenzia deve essere completamente distinta e divisa l’azione sia della cosiddetta Cyber Investigation, che è attribuita alle Forze di Polizia, sia della Cyber Defence, nella quale le nostre Forze armate, il mondo militare, svolge una funzione importante, e infine, ma non per ultimo, il ruolo fondamentale che l’intelligence, quindi le agenzie di intelligence dovranno svolgere”.