Con la pubblicazione – avvenuta il 1° ottobre – del decreto legislativo n. 138/2024 sulla Gazzetta Ufficiale, l’Italia si prepara ad aprire un nuovo capitolo nella gestione della sicurezza informatica. La normativa, che recepisce la Direttiva Nis2 dell’Unione Europea, entrerà in vigore il 16 ottobre e rappresenta un passo cruciale per rafforzare le difese cibernetiche del Paese.
In un mondo sempre più interconnesso e digitale, le minacce informatiche sono in costante evoluzione, e questa direttiva si propone di aggiornare le norme esistenti per far fronte a tali sfide. L’obiettivo è chiaro: creare un livello comune elevato di cibersicurezza in tutta l’Ue, migliorando la resilienza e la capacità di risposta agli incidenti delle aziende e delle istituzioni pubbliche.
Obblighi di registrazione: un passo verso la trasparenza
Con l’entrata in vigore della direttiva il prossimo 16 ottobre, le aziende italiane identificate come soggetti essenziali o importanti saranno tenute a registrarsi sulla piattaforma gestita dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn).
Questo passaggio è cruciale per tracciare un quadro preciso delle attività e dei servizi ritenuti “sensibili”. La piattaforma sarà operativa dal 18 ottobre e richiederà alle aziende di fornire dettagli accurati sulle loro operazioni, permettendo all’Acn di categorizzare i soggetti e garantire una gestione efficace delle risorse e dei rischi. Le imprese dovranno completare la registrazione o aggiornare i propri dati tra gennaio e febbraio 2025, con scadenze specifiche per diversi settori.
Catena di approvvigionamento e interdipendenze
Un tema centrale della Direttiva Nis2 riguarda l’attenzione posta sulla catena di approvvigionamento e le interdipendenze tra diversi settori. La normativa non si limita a valutare i rischi dei singoli operatori, ma si estende anche ai loro fornitori, riconoscendo che le vulnerabilità possono propagarsi lungo tutta la catena.
Questo approccio innovativo richiede alle aziende di considerare non solo la sicurezza interna, ma anche quella dei propri partner e fornitori, promuovendo una visione integrata della sicurezza informatica. La direttiva mira quindi a costruire un ecosistema più sicuro e resiliente, dove ogni anello della catena contribuisce alla protezione complessiva.
Misure di sicurezza e formazione: i pilastri della Nis2
Oltre alla registrazione, la Direttiva Nis2 impone alle aziende l’adozione di misure di sicurezza informatica tecniche e organizzative adeguate, proporzionate ai rischi specifici di ciascun settore. Le imprese dovranno sviluppare politiche di sicurezza chiare, designando responsabili della sicurezza informatica e implementando sistemi di gestione degli incidenti.
Un aspetto fondamentale della direttiva riguarda la formazione del personale: le aziende sono obbligate a garantire che i dipendenti ricevano una formazione continua sulla sicurezza informatica, promuovendo una cultura della sicurezza all’interno dell’organizzazione. Questo non solo aiuta a ridurre il rischio di attacchi informatici, ma migliora anche la resilienza delle infrastrutture aziendali.
Implicazioni e vantaggi per le imprese
L’adeguamento alla Direttiva Nis2, se da un lato comporta nuovi obblighi per le imprese, dall’altro offre anche una serie di vantaggi significativi. Le aziende che si conformano alla normativa vedranno una riduzione del rischio di attacchi informatici e un miglioramento della resilienza dei loro sistemi e reti.
Inoltre, la conformità alla direttiva può aumentare la fiducia di clienti e investitori, che percepiscono le aziende Nis2 compliant come partner più sicuri e affidabili rispetto ai concorrenti. In questo modo, la direttiva non solo rafforza la sicurezza informatica, ma contribuisce anche a creare un ambiente di mercato più stabile e competitivo.