SICUREZZA NAZIONALE

Cybersecurity, Minardo annuncia indagine conoscitiva

Il presidente della commissione Difesa della Camera: “Puntiamo a contribuire ad elaborare una efficace strategia per lo sviluppo e la crescita delle capacità delle aziende protette da golden power”. Il Clusit allerta: “La pressione maggiore degli attacchi è sulle manifatturiere del made in Italy”. La Ue stanzia 1,2 miliardi per l’innovazione

Pubblicato il 30 Mar 2023

minardo

La commissione Difesa della Camera avvierà un’indagine conoscitiva in tema di cybersicurezza per contribuire ad elaborare un’efficace strategia nazionale sulla protezione del cyberspazio. Uno dei pilastri sarà il sostegno alle aziende nazionali protette da golden power e che collaborano con le istituzioni sui compiti di cyber-difesa. Lo ha annunciato Nino Minardo, presidente della commissione Difesa della Camera dei deputati, al termine dell’audizione dell’amministratore delegato di Telsy, Eugenio Santagata, sulle tematiche relative alla produzione di beni e servizi di interesse per la dotazione di mezzi del settore della Difesa.

Focus sulle aziende protette da golden power

“Non c’è dubbio – ha affermato Minardo – che nell’ambito di una strategia complessiva un capitolo importante sarà quello dello sviluppo e della crescita delle capacità delle aziende nazionali protette da golden power che operino in sinergia con le istituzioni civili e militari preposte alla protezione dalle minacce cyber”.

“La sicurezza del cyber-space è oggi una delle esigenze principali di chi opera a garanzia degli interessi nazionali”, ha indicato ancora Minardo.

Cyber-rischi sul Made in Italy: il faro del Clusit

I dati del Rapporto Clusit 2023 hanno evidenziato la  gravità dei rischi cyber con cui dobbiamo misurarci anche nel nostro Paese: nel 2022 è andato a segno il 7,6% degli attacchi globali, 188 in tutto. Oltre la metà di questi è stata causata da malware – ben 6 punti percentuali in più rispetto al dato globale – e le conseguenze sono state gravi o gravissime a livello economico, sociale e di immagine, nel 95% dei casi.

Nel nostro Paese la pressione maggiore degli attacchi avviene sulle aziende manifatturiere del Made in Italy, nel settore tecnico-scientifico e dei servizi professionali, laddove le organizzazioni sono meno strutturate e più impreparate a far fronte ad emergenze cyber, per scarsa consapevolezza o mancanza di risorse.

Spesso le imprese pensano di non essere a rischio, per settore di operatività o bassa criticità delle informazioni trattate. Ma i dati del Rapporto Clusit 2023 ci dicono che lo scorso anno i cosiddetti “obiettivi multipli” – ovvero le vittime di campagne non mirate – sono stati colpiti dai criminali nell’ordine del 900% in più rispetto all’anno precedente.

Per questo nessuno può ritenersi al sicuro: oltre agli attacchi malware e ransomware, la perdita dei dati può essere banalmente causata da guasti hardware, corruzione del software, cancellazione accidentale e disastri naturali, come un allagamento o un incendio.

“Il singolo backup non è più sufficiente”, afferma Alessio Pennasilico del Comitato scientifico di Clusit. “È oggi imprescindibile avere un backup immutabile, in cui i file non siano cancellabili o modificabili, poiché, in caso di intrusione, i criminali sono ormai in grado di accedere a qualsiasi dato”. Prosegue l’esperto: “A scalare, la complessità delle organizzazioni, i loro perimetri sempre meno definiti e l’ampiezza della supply chain rendono inoltre necessari piani strutturati di continuità operativa e la costituzione di ambienti di disaster recovery, magari grazie al cloud, che certamente garantiscono maggiore protezione”.

L’Europa stanzia 1,2 miliardi per l’innovazione

La Commissione adotta il terzo programma di lavoro annuale del Fondo europeo per la Difesa (Fed) e stanzia 1,2 miliardi di euro per progetti collaborativi di ricerca e sviluppo nella difesa. Fondi che fano salire a oltre 3 miliardi gli investimenti della Commissione a partire dall’entrata in vigore del regolamento Fed nel maggio 2021. Introdotte inoltre una serie di nuove misure per promuovere l’innovazione nella difesa all’insegna del sistema di innovazione del settore della difesa Ue (Eudis).

Il programma 2023 è dedicato alle tecnologie e capacità di difesa: contempla 34 argomenti strutturati in quattro inviti a presentare proposte su temi specifici, oltre a tre inviti dedicati alle tecnologie innovative e alle pmi. La pubblicazione dei bandi è prevista per il 15 giugno 2023, con la scadenza per la presentazione delle proposte il 22 novembre 2023.

Saranno aumentati del 50% rispetto al 2022 i finanziamenti destinati alle pmi e agli organismi di ricerca mediante inviti a presentare proposte per attività di R&S non tematiche, fornendo così maggiore sostegno alle imprese piccole e medie del settore della difesa. All’insegna dell’Eudis, la Commissione si propone di generare entro il 2027 fino a 2 miliardi di euro di investimenti nell’innovazione nel settore della difesa.

Mediante l’Eudis la Commissione sosterrà gli imprenditori, le start-up e le pmi innovativi per aiutarli a superare le tradizionali barriere all’ingresso, a portare idee sul mercato e a fare la differenza per la sicurezza e la difesa dell’Ue.

Le nuove misure Eudis comprenderanno:

  • un bando per l’organizzazione di una serie di eventi di hackathon nel settore della difesa in diverse località europee
  • bandi che comprendono sostegno finanziario alle organizzazioni (finanziamenti a cascata) volto a sostenere lo sviluppo di poli di sperimentazione dell’innovazione
  • bandi specifici volti a sostenere uno sfruttamento più capillare della ricerca finanziata dal settore civile dell’UE per verificarne la possibile adozione da parte di utenti finali militari
  • 20 milioni per uno strumento di capitale proprio per la difesa (analogamente al 2022)

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