Tra i temi in agenda della riunione informale dei ministri della Difesa europei che si è da poco chiusa a Helsinki c’era anche la sicurezza informatica. A fare il punto della situazione è Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea: “C’è stato un ampio consenso sul fatto che si è fatto molto a livello dell’Ue per contrastare le minacce ibride alla sicurezza negli ultimi 5 anni – afferma – ma è necessario investire maggiormente in strumenti comuni”.
Proseguendo nella sua analisi Mogherini ha inoltre sottolineato l’importanza di migliorare il coordinamento tra gli Stati membri, su cui è impegnato anche il Centro europeo di eccellenza contro le minacce ibride di Helsinki, in cui lavorano anche rappresentanti dell’Italia.
Proprio tra le cosiddette minacce ibride per la sicurezza rientrano molti di quelli che possono essere normalmente come attacchi informatici. Per minacce ibride s intendono infatti quelle che derivano dall’utilizzo di mezzi di ogni tipo, in particolar modo di mezzi di propaganda, di movimenti popolari e risorse digitali e di cyberattacchi, con l’obiettivo -secondo la definizione Nato – di destabilizzare le società e le istituzioni dei Paesi alleati