Pin e password sono sempre più spesso insufficienti per proteggere i dati degli utenti, mentre gli approcci più innovativa alla sicurezza dell’autenticazione online convergono su forme più innovative, come quelle basate sulla tecnologia biometrica. In questo contesto gli italiani sono sempre più disposti a ricorrere a questo genere di soluzioni pur di tenere al sicuro le informazioni personali. Sono le tendenze che emergono dall’ultima indagine condotta da Nuance communications, società specializzata nelle innovazioni di intelligenza artificiale conversazionale.
Dallo studio emerge che i metodi di autenticazione basati su username e password, o su un codice pin, sono facili da sottrarre e spesso vengono scambiati dai criminali informatici sul dark web per attività fraudolente e attacchi, provocando spesso furti di identità e danni economici. Negli ultimi dodici mesi infatti, secondo i dati pubblicati da Nuance, il 19% degli italiani è stato vittima di frodi digitali: tra questi, quasi un utente su quattro (24%) ha dichiarato di aver perso fino a 250 euro, il 17% fino a 500 euro. Tanto che la perdita media per persona causata dall’autenticazione inefficiente è stata di circa 2.600 euro, per la precisione circa 3mila euro per gli uomini e 2.250 euro per le donne.
A rendere inefficaci le credenziali tradizionali concorrono le tecniche sempre più sofisticate utilizzate dagli hacker, ma ance la negligenza degli utenti: il 18% infatti dice di utilizzare le stesse due o tre password o su varianti simili, causando così notifiche di compromissione delle password almeno una volta al mese.
Dall’indagine emerge anche che quasi un consumatore su cinque, per la precisione il 17%, dimentica almeno una volta al mese le proprie credenziali quando prova a utilizzare chiavi d’accesso sempre diverse per i vari servizi e account: il 24% di loro ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.
Una risposta efficace a questi problemi, secondo i dati di Nuance, può essere l’autenticazione biometrica, che a oggi rappresenta l’evoluzione più prossima all’autenticazione digitale per permettere alle aziende di prevenire le frodi informatiche e garantire la sicurezza dei propri clienti e dipendenti, in quanto non è suscettibile di manomissioni. Così più del 30% dei consumatori intervistati afferma di fidarsi della tecnologia biometrica nelle sue varie forme – impronta digitale (18%), facciale (8%), comportamentale (4%) e vocale (3%) – o nella combinazione (6%) di alcune di esse.