Cybersecurity, per il retail un driver di competizione. Lo evidenzia il report del Digital Transformation Institute di Capgemini secondo cui efficaci sistemi di protezione rappresentano una nuova fonte di vantaggio competitivo per i rivenditori. Nello studio si afferma che, per poter sfruttare i vantaggi legati a questa opportunità, un maggior numero di aziende deve allineare le proprie policy in tema di cybersecurity con le attese dei propri clienti.
Stando al report Cybersecurity: The New Source of Competitive Advantage for Retailers i consumatori sono sempre più consapevoli delle falle dei sistemi di sicurezza nel settore retail e sono anche disposti a spendere di più presso quei rivenditori che dimostrano di avere forti competenze in ambito cybersecurity. In base alla spesa media annuale dei clienti, l’incremento delle misure di sicurezza informatica potrebbe portare a un aumento dei ricavi fino a un massimo del 5,4%.
Per il 77% degli intervistati la cybersecurity è il terzo dei principali fattori che influenzano la scelta di un dato rivenditore, dopo disponibilità dei prodotti e qualità: seguono prezzo e reputazione del brand. Solide misure di cybersecurity incrementano la soddisfazione del cliente del 13%, mentre il 40% della clientela sarebbe disposto ad aumentare almeno del 20% la propria spesa online presso i rivenditori nei quali hanno riposto la propria fiducia.
Ma nonostante il 70% dei consumatori voglia certezza sulla sicurezza riguardo a informazioni personali e finanziarie, solo il 44% dei rivenditori si adopera per informarli attivamente. Scarsa informazione anche in caso di violazioni dei sistemi di sicurezza. “I consumatori di oggi sono esperti nel fare acquisti online e conoscono i propri diritti. Importante per loro rivolgersi a rivenditori di fiducia” dice Andrea Nulli, Cybersecurity Leader di Capgemini Italia. “Per i retailer è ora di considerare la cybersecurity una priorità di business”.
“La cybersecurity rappresenta un’opportunità redditizia per i retailer, perché permette loro di migliorare la customer satisfaction e incrementare la spesa online”, ha dichiarato Laura Muratore, Vice President, Head of Manufacturing, Retail and Distribution di Capgemini Italia. “Solo quei rivenditori che sono in grado di allineare efficacemente le proprie misure di sicurezza informatica con le attese dei clienti saranno in grado di incrementare i ricavi”.
Il report include una serie di consigli pratici a disposizione dei leader del settore. La priorità numero 1 prevede di implementare i fattori di sicurezza informatica che possono incrementare il livello di soddisfazione del cliente. Tra questi troviamo: la crittografia dei dati archiviati, una policy sulla privacy chiara e trasparente, l’uso di strumenti anti-malware avanzati, il controllo sui dati che i retailer possono conservare e per quanto tempo, l’utilizzo di crittografia avanzata dei dati su siti web e applicazioni. La numero 2 raccomanda di essere “un passo avanti rispetto agli hacker”, e a questo scopo serve identificare le principali minacce e adottare best practice, oltre a coinvolgere il top management per far sì che vengano effettuati adeguati investimenti sulle iniziative chiave legate alla sicurezza. Infine, la numero 3 riguarda l’utilizzo dei dati: alla vigilia dell’implementazione della Gdpr è necessario che i rivenditori progettino strategie per assicurare i clienti sulla sicurezza dei propri dati. Attualmente, solo il 40-60% dei rivenditori hanno pienamente implementato alcune componenti dei requisiti previsti dalla Gdpr.