CYBERTECH 2019

Cybersecurity, Profumo: “Serve presidio istituzionale, bene il decreto golden power”

L’Ad di Leonardo promuove il provvedimento del governo che “disegna una cornice sicura dove le aziende possono operare”. E avverte: “Necessaria una cyber road europea”. Allarme attacchi hacker: in due anni aumentati di 10 volte

Pubblicato il 24 Set 2019

alessandro-profumo-leonardo

Leonardo promuove il decreto del governo sul golden power. A dare voce alla più grande holding tecnologica è il suo Ad, Alessandro Profumo, in occasione del Cybertech Europe 2019.  “Sul fronte della cybersecurity – ha spiegato a margine dell’evento – credo che sia rilevante il fatto che il nostro Governo abbia deciso di estendere il cosiddetto Golden Power alle tecnologie digitali”. Secondo Profumo è utile “perché ovviamente questa è un’area di grande potenziale minaccia nella quale è meglio avere un forte presidio delle nostre Autorità. È un decreto estremamente importante perché disegna la cornice attraverso cui tutti noi possiamo operare”.

Anche con l’arrivo del 5G “che espande la superficie” esposta al rischio di cyber attacchi, ha aggiunto “le scelte fatte dal Governo sotto il profilo di un controllo in termini di golden power credo siano molto importanti”.

Il ruolo dell’Europa

Il manager ha poi allargato l’orizzonte della riflessione all’Europa che ha fatto “significativi passi avanti” sul fronte della cybersecurity, con la consapevolezza di dover affrontare i rischi con “un approccio congiunto”. Ma “occorre fare di più”, ha avvertito l’Ad Leonardo aprendo i lavori dell’edizione 2019 della conferenza dedicata alla IT security. “La parola chiave di questo evento è sicuramente cooperazione tra organizzazioni e Paesi che condividono la stessa mentalità”, ha detto. Punti chiave, “la creazione di una ‘cyberroad map europea’ e ‘l’autonomia strategica’ nell’era digitale”.

In questa prospettiva ha condiviso le parole della neo presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. “Credo fermamente che dobbiamo lavorare insieme, con un approccio collaborativo, per sviluppare ulteriormente il benessere e la sicurezza dei cittadini europei – ha spiegato – Von der Leyen ha chiarito che l’Europa deve far sì che il suo mercato unico sia preparato per l’era digitale, migliorare la cybersicurezza e impegnarsi a fondo per la nostra sovranità tecnologica”.

I dati sui cyber-attacchi

Profumo ha reso noti dati che dimostrano come “le cyber minacce si stanno espandendo in maniera incontrollata”: 1.552 cyber attacchi gravi solo nel 2018 con “una gravità media peggiorata”; nell’ultimo biennio “sono aumentati di 10 volte”.

Così quello della cyber sicurezza è anche un mercato “in forte espansione”: entro il 2021 “i costi complessivi sostenuti per la protezione e le conseguenze dei cyber attacchi supereranno 1.000 miliardi di dollari: il mercato dei prodotti e servizi è stimato in 180 miliardi”. Va favorita la cooperazione, servono partnership, “un nuovo approccio collaborativo per l’indipendenza digitale” ha sottolineato Profumo.

“Settore privato, istituzioni e Governi devono unire le forze, anche con un una forma di partenariato privato-privato complemento naturale al modello pubblico-privato”, ha spiegato. In questo contesto il manager ha annunciato che Leonardo che “è pronta a fare sistema ed a giocare il suo ruolo”.

La divisione cybersecurity di Leonardo

La nuova divisione cyber security di Leonardo ha già oggi “una dimensione considerevole, il giro d’affari annuo è intorno ai 400 milioni di euro, può crescere in modo significativo e abbiamo intenzione di crescere, ma soprattutto abbiamo l’ambizione di vedere Leonardo riconosciuta come l’interlocutore che consenta anche di avere quella fiducia che è fondamentale quando si parla di digitale”.

Questa divisione, ha detto Profumo, “opera in modo intenso; stiamo lavorando al nostro interno, possiamo guardare a partnership con piccole realtà che hanno tecnologie interessanti per noi con cui cooperare, in caso anche entrando nel loro capitale, sempre con un’ottica federativa per mantenere le capacità nelle mani di chi le ha sviluppate”. La divisione cyber security del gruppo conta 1500 dipendenti.

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