IL CASO

Cybersecurity, rimosso il capo dell’Agenzia tedesca: legami con il Kgb

Il direttore della Bsi, Arne Schoenbohm, sollevato con effetto immediato dalle attività a causa dei suoi legami con un’associazione considerata a sua volta vicina ai circoli dell’intelligence di Mosca. Dura nota del governo di Berlino: “Le accuse hanno permanentemente danneggiato la necessaria fiducia del pubblico”

Pubblicato il 19 Ott 2022

hacker, cybersecurity

Le critiche mosse al direttore dell’ufficio tedesco per la Sicurezza informatica (Bsi), Arne Schoenbohm, per i suoi legami con il Consiglio tedesco per la cybersicurezza, considerato a sua volta vicino ai circoli dell’intelligence russa, sono sfociate nell’esito che da giorni era nell’aria: rimozione dall’incarico, per decisione della ministra dell’Interno del governo di Berlino, Nancy Faeser.
La ragione è contenuta in una nota del ministero dell’Interno di Berlino: le accuse rivolte a Schoenbohm a seguito di una serie di inchieste giornalistiche hanno “permanentemente danneggiato la necessaria fiducia del pubblico nella neutralità ed imparzialità della leadership del presidente della più importante agenzia di cybersicurezza tedesca”.

Al centro il caso Protelion

Il capo del Bsi era finito al centro delle polemiche quando erano emerse notizie riguardo ad un’associazione che lo stesso Schoenbohm aveva contribuito a fondare e che da anni era al centro di controversie per le sue relazioni con Mosca. In particolare, al centro vi è la questione di una ditta operante nel ramo della cybersecurity di nome Protelion, che fino allo scorso marzo era chiamata Infotec Gmbh: i media tedeschi avevano riferito che si tratta di una filiale dell’impresa russa O.A.O. Infotecs, che a sua volta sarebbe stata fondata da un ex collaboratore del Kgb.

Mansioni proibite con effetto immediato

A quanto riferisce il ministero, Faeser ha deciso di “proibire a Schoenbohm di svolgere le sue attività ufficiali come presidente del Bsi con effetto immediato”. Per quanto riguarda le accuse, ha aggiunto il portavoce, “verranno tutte scrupolosamente messe sotto esame e sottoposte a valutazione”. In particolare, era stata la trasmissione televisiva “Zdf Magazine Royal” a tornare sulla vicenda, dove si era anche ricordato che l’ex collaboratore del Kgb aveva avuto un’onorificenza dallo stesso presidente russo Vladimir Putin.

L’esclusione della Protelion Gmbh dall’associazione co-fondata da Schoenbohm, annunciata la settimana scorsa, non è dunque bastata a calmare le acque.

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