“Auspichiamo l’introduzione di fondi dedicati alle imprese per l’acquisto di soluzioni cyber. La direttiva europea Nis2 prevede l’obbligo di adozione di soluzioni di sicurezza cibernetica per molti soggetti e gli investimenti andrebbero sostenuti con appositi incentivi, soprattutto nel caso in cui si voglia optare per soluzioni europee che generalmente sono più costose“. In audizione alla Commissione Politiche Europee della Camera, Eugenio Santagata, Chief Public Affairs & Security Officer di Tim e amministratore delegato di Telsy ha acceso i riflettori sui nuovi obblighi a carico delle imprese e sulla necessità di un impegno da parte del Governo per sostenere la sfida cyber.
“Anche la Pubblica Amministrazione dovrebbe dotarsi di strumenti adeguati a proteggere le proprie infrastrutture e sistemi”, ha aggiunto Santagata. “A tal proposito sarebbe auspicabile prevedere una quota di fondi per le PA da destinare a soluzione cyber, così come era stato proposto in sede di conversione del decreto Pnrr 3″.
Quadro di certificazione delle competenze
Secondo il manager è inoltre “necessario sostenere lo sviluppo di un quadro di certificazione delle competenze in materia di cyberdifesa” e spingere “la collaborazione con il mondo scolastico e universitario al fine di predisporre piani formativi verticali sulla cybersecurity in linea con le mutate esigenze del Paese e lo scenario di rischio di riferimento”.
Promuovere le tecnologie europee
Per Santagata è necessario “promuovere le tecnologie proprietarie europee. Per valorizzare e potenziare l’industria cyber europea bisognerebbe investire i soldi pubblici dell’Ue in tali soluzioni proprietarie”. E sul fronte regolatorio “condividiamo la necessità di preparare un’iniziativa di cibersolidarietà dell’Ue, compresa la possibilità di apportare modifiche legislative al regolamento relativo al programma Europa digitale. Santagata ha ricordato che “sono in corso da tempo riflessioni sul tema cyber” e che il Cyber Resilience Act, “declina in concreto la ‘security-by-design’ aumentando così la domanda di soluzioni e servizi di cybersicurezza a beneficio delle aziende che mettono al centro la cybersecurity come Tim”.
Rafforzamento cooperazione Ue-Nato
“Unione Europea e Nato poi dovrebbero rafforza la propria cooperazione nel settore della cyber difesa in termini di formazione, istruzione, conoscenza situazionale ed esercitazioni; nonché per quanto riguarda la conoscenza situazionale, la risposta alle crisi, la protezione delle infrastrutture critiche, la normazione e la certificazione” ha evidenziato Santagata. Sul fronte della cooperazione con Paesi terzi “è un tema molto delicato: da un lato è assolutamente necessario sostenere un dialogo industriale, ma dall’altro è indispensabile per l’Europa affrancarsi e trovare soluzioni proprie anche nell’ambito della cooperazione. A nostro avviso, sarebbe auspicabile favorire l’aumento di partnership con Paesi terzi sia sotto il profilo industriale che economico volto all’aumento dell’offerta di tecnologie europee”.