DATA PROTECTION

Data breach per 5 milioni di europei, Dublino apre dossier su Facebook

Nel mirino della Data Protection Commission le misure messe in atto dall’azienda Usa per l’adeguamento al Gdpr. Rischio multa da 1,63 miliardi di dollari

Pubblicato il 04 Ott 2018

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Facebook nel mirino dei regolatori Privacy irlandesi, responsabili del controllo della piattaforma in Europa (la sede è a Dublino). Dopo che l’azienda social ha rivelato – a fine settembre – un data breach che ha colpito 50 milioni di account di cui 5 appartenenti a utenti europei, l’autorità di protezione dati di Dublino apre un dossier per capire se le misure di salvaguardia messe in atto siano conformi al Gdpr entrato in vigore a maggio.

Facebook aveva avvisato il regolatore lo stesso giorno in cui era stata resa pubblica la violazione: la società ha dichiarato alla Data Protection Commission che l’indagine interna è ancora in corso e che stanno per essere implementate misure correttive per mitigare i rischi.

Le aziende possono essere multate fino al 4% delle revenue registrate worldwide. Ma la potenziale multa, per quanto salata, è meno preoccupante del rischio reputazionale. il Ceo di Facebook Mark Zuckerberg, oltre a dichiarare di aver intrapreso “un grande sforzo per l’adeguamento al Gdpr”, ha anche sottolineato che nessuna azienda tecnologica “vuole diventare la prima vittima del regolamento”.

L’attacco hacker a Facebook è stato reso possibile, ha spiegato la società, dallo sfruttamento da parte di “attori esterni” di tre vulnerabilità che riguardano la funzione ‘Visualizza come’ e la nuova versione del caricamento video introdotta a luglio 2017, che a sua volta ha generato in modo errato un token di accesso all’app mobile di Facebook. L’azienda ha già provveduto a rimediare i bug.

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