Oltre un quinto degli italiani è stato vittima di truffe negli acquisti online (21,6%). Lo rivela l’indagine ‘La criminalità: tra realtà e percezione’, realizzata da Eurispes e la Direzione Centrale della Polizia Criminale. Secondo il sondaggio, il secondo reato informatico più diffuso sono le richieste di denaro con inganno da parte di persone che si fingono amici/parenti in difficoltà (18,7%), il terzo la sottrazione di dati di autenticazione come nome, password, riferimenti bancari, ecc. (17,8%).
Numerosi i casi di inganno da falsa identità
Il report rivela poi che, a seguire, emergono i casi di inganno da falsa identità (capitato al 14,4% degli intervistati), mentre il 13,7% ha subìto il furto di identità (qualcuno si è appropriato del suo profilo sui social per sottrarre denaro o per truffe/dichiarazioni false o per inviare mail/virus). Un soggetto su 10 ha subìto il cyber stalking, ossia lo stalking attraverso la Rete e il 9,1% la violazione dell’account di posta elettronica.
Meno diffusi ransomware e revenge porn
Leggermente meno diffusi il ransomware (6,5%) e il revenge porn (6%). Un quinto degli intervistati riferisce invece di aver avvertito una violazione della propria privacy per essere stato contattato online in modo insistente (20,6%); quasi un quinto per aver visto pubblicare online senza consenso foto in cui era presente (19,6%); il 16,4% per la pubblicazione online di frasi che rivelavano questioni personali; il 15,8% per la pubblicazione online senza consenso di video in cui era presente. Più contenuta la percentuale di chi è stato infastidito dalla diffusione online di informazioni false e diffamatorie nei suoi confronti (8,9%).