Attenzione alle “campagne di influenza che, prendendo avvio con la diffusione online di informazioni trafugate mediante attacchi cyber, mirano a condizionare l’orientamento ed il sentiment delle opinioni pubbliche, specie allorquando queste ultime sono chiamate alle urne”. L’allarme lo lancia il Dis nella Relazione Annuale al Parlamento che parla di “minaccia ibrida” e prevede un aumento di questo tipo di rischi, “specie in prossimità di passaggi cruciali per i sistemi democratici”.
In particolare, spiegano gli 007 , queste campagne “hanno dimostrato di saper sfruttare, con l’impiego di tecniche sofisticate e di ingenti risorse finanziarie, sia gli attributi fondanti delle democrazie liberali (dalle libertà civili agli strumenti tecnologici più avanzati), sia le divisioni politiche, economiche e sociali dei contesti d’interesse, con l’obiettivo di introdurre, all’interno degli stessi, elementi di destabilizzazione e di minarne la coesione”.
La relazione ipotizza la crescita del trend delle minacce ibride. “L’impiego di tali strumenti – si osserva – pur non essendo un fenomeno nuovo, costituisce una realtà sempre più perniciosa, sofisticata e di difficile rilevazione. Gli attacchi di natura ibrida hanno infatti reso più labile la linea di demarcazione tra situazioni caratterizzate da assenza di ostilità e forme di conflittualità diffusa tra gli Stati”. In questo, sottolinea, “lo strumento cibernetico è destinato a divenire sempre di più un agevolatore di attività di influenza, realizzate attraverso la manipolazione e la diffusione mirata di informazioni preventivamente acquisite attraverso manovre intrusive nel cyber-spazio, così da orientare le opinioni pubbliche, fomentare le tensioni socio-economiche, accrescere l’instabilità politica dei Paesi dell’area occidentale, all’atto dell’adozione di decisioni strategiche, ritenute dall’attore ostile sfavorevoli ai propri interessi”.
“Siamo particolarmente attenti, svolgiamo con massima attenzione il nostro ruolo ruolo – ha detto il direttore generale del Dis, Alessandro Pansa -Abbiamo messo a disposizione le nostre capacità per essere sempre presenti- prosegue Pansa- per evitare che sia le attivita’ di propaganda che di votazione subiscano influenze negative”.
La Relazione affronta anche i rischi collegati al bitcoin. La “crescente diffusione” delle criptovalute come Bitcoin o Etherum prospetta una serie di criticità che spaziano dal riciclaggio al finanziamento al terrorismo, si legge nel rapporto. Nel documento si prospetta il “potenziale utilizzo” delle criptovalute anche “ai fini di evasione fiscale ed esportazione illecita di capitali”, mentre “nel 2017 un numero crescente di istituzioni e aziende, soprattutto nel settore finanziario, ha avviato progetti su questa tecnologia”. Scelta dettata, secondo l’analisi della Relazione, “con lo scopo di creare infrastrutture immateriali innovative che consentano, tra l’altro, di abbattere i costi delle operazioni di scambio di titoli di proprietà o di valori”.